E’ tempo di elezioni e tra due mesi molti consigli comunali saranno rinnovati e la cosa interessa molti dipendenti pubblici interessati alla carica di sindaco. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi – dal punto di vista fiscale e contributivo – per un dipendente pubblico eletto sindaco?
E’ sempre più difficile trovare persone disposte a fare il sindaco nei comuni.
Le responsabilità dei sindaci sono tante e, rispetto ai parlamentari, non hanno alcuna immunità che li tuteli nello svolgimento delle loro prerogative.
I compensi dei sindaci, determinati dal decreto legislativo 267/2000 – testo unico sull’ordinamento degli enti locali – furono ridotti del 10% con la legge finanziaria del 2006.
Nel 2022 il governo Draghi ha praticamente raddoppiato – per i grossi centri – i compensi del primo cittadino.
La manovra è stata fatta certo per l’incentivazione di remunerare dignitosamente l’attività dei sindaci ma, nello stesso tempo, l’innalzamento del compenso disincentiva la candidatura dei sindaci al Parlamento, dopo la copiosa diminuzione del numero dei Parlamentari iniziata con questa legislatura.
Il compenso di un sindaco varia a seconda del numero degli abitanti del proprio Comune o se il comune è capoluogo di provincia o regione.
Abbiamo elaborato questa tabella dove la parte sopra riguarda lavoratori autonomi, pensionati e dipendenti in aspettativa.
Ricordiamo che l’indennità del sindaco è un compenso assimilato al lavoro dipendente e non dà diritto a detrazioni d’imposta.
Nella parte inferiore della tabella, gli importi sono dimezzati rispetto alla parte supeiore.
Ciò accade quando il lavoratore dipendente eletto sindaco non opta per l’aspettativa e continua a fare la propria attività lavorativa.
In questo caso è stata ipotizzata un’aliquota massima lorda del 43% in quanto i compensi dovranno essere sommati a quelli per lavoro dipendente in sede di dichiarazione dei redditi.
Il compenso dei sindaci non è assoggettato a contribuzione.
Tuttavia, se il dipendente si mette in aspettativa senza stipendio, l’Ente Locale deve versare i contributi per conto del dipendente calcolati non sull’indennità ma sulla retribuzione che il dipendente avrebbe percepito.
In questa tabella viene riportato il conteggio dei contributi di un’insegnante in aspettativa senza stipendio.
A carico del Comune vi è la contribuzione sia a carico del dipendente che del datore di lavoro.
La contribuzione è dovuta anche se il sindaco rinuncia al proprio compenso.