Nel secondo cedolino emesso da NoiPA per il mese di maggio compaiono gli arretrati del Bonus Mamma, come anticipato da TuttoLavoro24.it.
Le lavoratrici statali con contratto a tempo indeterminato, esattamente come quelle private, hanno diritto al bonus mamma, ossia all’esonero totale dei contributi a carico del lavoratore. NoiPA riassume bene i beneficiari in questo schema:
Una mossa che il Governo Meloni ha pensato per aiutare le madri lavoratrici, anche se in questo modo alcune rischiano di ricevere un Assegno Unico più basso.
Ma il Bonus Mamma non taglia solo l’Assegno Unico. Per effetto del Bonus, anche altri importi potrebbero essere tagliati dalla busta paga.
Lo scorso 14 maggio, con un’emissione urgente NoiPA ha effettuato il pagamento degli arretrati del Bonus Mamma relativi al periodo gennaio 2024-aprile 2024.
Gli arretrati però non sono corrisposti in misura piena. Come fa sapere NoiPA in un comunicato, “nel calcolo dell’ammontare complessivo degli arretrati spettanti, agli importi dovuti come decontribuzione verranno sottratti quelli eventualmente già riconosciuti come esonero contributivo IVS del 6% o 7% per le mensilità di gennaio, febbraio e marzo 2024“.
Si tratta del taglio del cuneo fiscale del 6 o del 7 per cento (con conseguente aumento in busta paga) applicato dal Governo Meloni sui redditi rispettivamente fino a 35 mila euro e fino a 25 mila euro annui.
La decontribuzione per le lavoratrici madri è alternativa e non cumulabile all’esonero contributivo IVS del 6% o 7% previsto dal Decreto Lavoro.
Fruire dell’uno esclude automaticamente dalla fruizione dell’altro: per questo motivo, nel secondo cedolino NoiPA gli importi già erogati da gennaio a marzo 2024 come sgravio contributivo sono tagliati.
Allo stesso modo, l’esonero IVS relativo alla mensilità di aprile 2024, la cui applicazione era prevista sulla rata di maggio 2024, sarà completamente sostituito dall’arretrato di decontribuzione dell’emissione urgente di maggio 2024.