Sono in corso le verifiche presso i Comuni e le ASL sui codici fiscali dei richiedenti l’Assegno di Inclusione che, in fase di domanda, hanno dichiarato condizioni di svantaggio e l’inserimento nei programmi di cura e assistenza.
Lo fa sapere INPS tramite i propri canali social. Ulteriori indicazioni provengono dal messaggio n. 1816 del 13 maggio.
I soggetti svantaggiati rientrano tra coloro che possono avere l’Assegno di Inclusione (a patto che rispettino tutti i requisiti di legge), se inseriti in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione.
In fase di domanda dell’Assegno di Inclusione, il richiedente deve auto dichiarare di avere la certificazione relativa alla condizione di svantaggio, specificando:
A verificare la veridicità della dichiarazione è la ASL competente o il Comune o, più in generale, l’amministrazione territoriale che l’ha rilasciata.
Lo fa su indicazione dell’INPS entro 60 giorni da quando INPS gli invia la comunicazione. Trascorso il termine, la domanda viene accolta automaticamente. In pratica, vale il principio del silenzio-assenso.
Nel suddetto messaggio, INPS ha fatto sapere che dal mese di febbraio 2024 si è proceduto a inviare ai Comuni (per il tramite della piattaforma GePI) e a mettere a disposizione delle ASL, attraverso il servizio dedicato, i codici fiscali interessati per le necessarie verifiche.
I controlli sono tuttora in corso. Come si legge nel messaggio, in caso di conferma da parte delle Amministrazioni della condizione di svantaggio e dell’inserimento nei programmi di cura e assistenza, le domande sono state progressivamente accolte e poste in pagamento. Fatto salvo, naturalmente, il possesso degli altri requisiti di accesso alla misura.
L’esito del controllo sarà consultabile, con i prossimi rilasci, direttamente dal cittadino attraverso il portale INPS.
Purtroppo sono ancora in molti i richiedenti dell’Assegno di Inclusione in attesa della prima mensilità. Tra gli svantaggiati, soprattutto, le procedure sono andate a rilento per via delle certificazioni da verificare. È proprio per velocizzare le procedure di pagamento che INPS ha adottato il meccanismo del silenzio-assenso.
Nonostante ciò, c’è chi reclama di essere in attesa dell’AdI da ben 5 mesi. Come questo percettore, che si rivolge all’INPS per avere spiegazioni:
La risposta dell’Istituto non fa che confermare quanto detto sopra: i Comuni e le ASL territoriali stanno controllando le certificazioni della condizione di svantaggio. Non appena saranno validate (e comunque non oltre i 60 giorni dalla notifica dell’Istituto), INPS potrà procedere con l’accoglimento della domanda e con l’emissione del pagamento.