INPS ha disposto i primi pagamenti dell’Assegno di Inclusione di maggio. A metà mese arriva la prima mensilità del sussidio, oppure gli arretrati non pagati a tempo debito.
Arretrati che, a differenza di quanto si possa pensare, non arrivano tutti insieme in un’unica soluzione ma a rate.
L’Assegno di Inclusione è il nuovo sussidio che INPS riconosce alle famiglie con un ISEE entro i 9.360 euro in cui vive almeno un soggetto o disabile, o over 60, o minorenne o in condizione di svantaggio.
La misura ha sostituito, almeno in parte, il Reddito di Cittadinanza. Per erogarlo, INPS ha ripreso lo stesso calendario in vigore per il RdC. A metà mese quindi riscuotono:
Non sono pochi coloro che hanno fatto domanda di AdI fin da subito ma che ancora non hanno ricevuto alcuna mensilità. Con le ricariche di maggio finalmente qualcosa sembra smuoversi.
Nei giorni scorsi, infatti, INPS ha lavorato le domande rimaste arretrate, disponendo i pagamenti rimasti insoluti. Ecco la conferma:
Tuttavia, chi si aspettava di ricevere tutti gli arretrati insieme rimarrà deluso. Come si evince dalla foto, infatti, gli arretrati dell’Assegno di Inclusione non arrivano in un’unica soluzione, ma a rate.
Nel caso preso a esempio, a metà maggio arriverà l’AdI di febbraio, mentre ad aprile è stato pagato gennaio. Mancano ancora marzo e aprile, più tutti i mesi che verranno se INPS non si deciderà a pagarli tutti insieme.
Chi ha fatto domanda di AdI nei mesi scorsi ma ancora non ha ricevuto qualche mensilità deve quindi armarsi di pazienza, perché prima di ricevere tutte le mensilità arretrate potrebbero passare dei mesi.
Evidentemente, INPS preferisce pagare mese per mese per dosare le risorse a disposizione.