Per i lavoratori metalmeccanici dell’industria giugno è il mese dell’appuntamento con i nuovi aumenti retributivi, secondo quanto prevedono i vari CCNL di settore firmati da Fiom-Fim-Uilm.
La conferma arriva con un accordo sottoscritto pochi giorni fa tra una parte del mondo della rappresentanza delle imprese e dei sindacati. E intanto l’ISTAT con l’ultimo bollettino di maggio sull’aumento dei prezzi al consumo fa luce su quale sarà il prossimo indice IPCA. L’indice che servirà per adeguare gli stipendi dei metalmeccanici.
L’appuntamento con gli aumenti retributivi del mese di giugno riguarda tutti i lavoratori del comparto metalmeccanico, fuorché i dipendenti delle aziende artigiane. Solo per ricordarne alcuni: CCNL Federmeccanica, Confapi, Cooperative, Fedeorafi, ecc.
E riguarda anche i dipendenti delle aziende che applicano il CCNL sottoscritto tra Confimi e i sindacati Fim-Cisl, Uilm-Uil (ma non da Fiom-Cgil). Tale aspetto è stato ribadito in un recente accordo sottoscritto il 20 maggio 2024 proprio dalle parti interessate.
Si è condiviso quindi che il CCNL metalmeccanici Confimi “con la retribuzione del mese di giugno 2024, si precederà all’adeguamento dei minimi tabellari in base al valore IPCA così come effettuato lo scorso anno”.
Ecco il testo originale dell’accordo:
Gli aumenti salariali di giugno sono legati per buona parte alle dinamiche dell’inflazione, misurate dall’ISTAT con l’indice IPCA che uscirà i primi giorni del prossimo mese. Un’indicazione su come andranno le cose arriva dall’ultimo bollettino pubblicato il 10 maggio 2024. Scorrendo il testo si legge che l’IPCA per i primi mesi del 2024 è pari al +1%.
Le tendenze per l’anno intero non lasciano pensare che il risultato che arriverà sia molto distante da ciò che ISTAT stima nel mese di maggio.
Tuttavia, per giugno il salario metalmeccanico sarà aumentato sulla base dell’indica IPCA al netto dei beni economici importati, realizzato nel 2023 e non nel 2024. L’anno scorso il realizzato 2022 era pari al 6,6%. Quest’anno il realizzato 2023 potrebbe essere non lontano da quel 6,6 visto lo scorso anno, con riferimento al 2022. Sul lato degli aumenti economici si potranno raggiungere, quindi, cifre similari a quelle dello scorso anno. Il minimo retributivo contrattuale del livello C3 quest’anno più alto, pari 1.993,04 euro, costituisce, in tal senso, un ulteriore aiuto.
Nel documento ISTAT sulle Prospettive dell’economia italiana del 4 dicembre 2023, l’IPCA veniva data al 7%:
Quindi, se saranno confermati questi andamenti che si aggirano intorno al 6-7%, i lavoratori metalmeccanici potranno rivedere il prossimo giugno, cifre similari a quelle del 2023. In particolare, sembrano essere vicine alla realtà gli importi stimati dagli Industriali nei mesi addietro, sulla base dell’IPCA 2023 stimato a fine anno. In quel casi si stimava un aumento 131,53 al livello C3 a partire da giugno 2024.
[Si ringraziano i nostri lettori per le segnalazioni circa alcune imprecisioni, in particolare il signor F.S.]