Furbetti del Reddito di Cittadinanza mai esistiti: 53.000 gli assolti

I furbetti del Reddito di Cittadinanza non sono mai esistiti. Lo hanno stabilito i Tribunali un po’ in tutta Italia: sono più di 50 mila, infatti, le persone accusate di aver percepito indebitamente il RdC che sono state assolte dai giudici. E’ quanto riporta Il Fatto quotidiano in edicola oggi.

Reddito di Cittadinanza: le accuse in capo ai furbetti

Dall’aprile 2019 (quando il Reddito di Cittadinanza è entrato in vigore per volere del Movimento 5 Stelle) alla fine del 2023 sono state denunciate 53.751 persone per aver indebitamente percepito il sussidio.

“Indebitamente” perché mancava qualche requisito tra quelli necessari ai fini della fruizione del RdC. La residenza decennale per esempio.

Molti stranieri, infatti, hanno percepito il sussidio senza averne diritto perché non hanno abitato in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in maniera continuativa. Ma anche qualche italiano che ha vissuto all’estero è finito nel mirino dell’INPS.

Tuttavia, è impossibile dimostrare che da parte dei richiedenti ci fosse la volontà di truffare. Nella gran parte dei casi, infatti, coloro che non capivano l’italiano si sono rivolti ai CAF per essere aiutati nella presentazione della domanda del Reddito di Cittadinanza. Spettava quindi agli operatori dei CAF spiegare loro che non potevano accedere al sussidio perché non rispettavano il requisito della residenza decennale.

Requisito che, tra l’altro, la Commissione Europea considera illegittimo visto che per richiedere il permesso di soggiorno bastano 5 anni di residenza. Motivo per cui è stata aperta una procedura d’infrazione contro l’Italia.

Qualcun altro, invece, è stato accusato di aver percepito indebitamente il Reddito di Cittadinanza perché beneficiava di un’altra entrata economica mentre godeva del sussidio. È vero che l’RdC può essere sospeso o ridotto in presenza di nuove entrate, ma non c’è reato se l’altro reddito è inferiore ai 6.000 euro annui. Assolta, dunque, la signora umbra che al gioco d’azzardo aveva vinto una cifra inferiore a 6.000 euro, accusata dall’INPS di non aver denunciato la somma.

Quanto sono costati i furbetti?

Le assoluzioni fioccano un po’ ovunque. La legge che promulga il Reddito di Cittadinanza, infatti, ha potenzialmente trasformato ogni errore in reato (con pena da due a sei anni di reclusione) e normali procedure amministrative di revoca dei benefici in processi mediatici. Creando, appunto, il fenomeno dei furbetti del Reddito di Cittadinanza.

Ma effettivamente quanto sono costati tali “furbetti” alle casse dello Stato? L’importo delle truffe sul Reddito di Cittadinanza denunciate da aprile 2019 a fine 2023 è pari a 581 milioni di euro.

Considerando che in più di 4 anni il Governo ha speso tra i 34 e i 35 miliardi di euro per erogare la misura, si tratta dell’1,7% del totale dei sussidi trasferiti. Una goccia nel mare, in pratica.