La Carta Spesa sarà di 500 euro per i nuovi beneficiari. Ai ‘vecchi’, le famiglie che già la posseggono dall’anno scorso, arriverà una nuova ricarica dello stesso importo.
Ma tutto dipenderà dal possesso dei requisiti, che Inps in una nota stampa ribadisce:
La verità però ce la dirà solo la graduatoria che l’ente previdenziale stilerà entro settembre, dopo l’emanazione del Decreto interministeriale atteso per il lancio della misura.
E proprio il Decreto dovrà stabilire la lista delle “incompatibilità“, cioè tutte quelle prestazioni assistenziale che, se percepite dalla famiglia, non danno diritto alla Carta. L’anno scorso la lista era lunga e si escludeva dal bonus sulla spesa i titolari di NASpI, Dis-Coll, Disoccupazione Agricola, Reddito di Cittadinanza, ecc.
Quest’anno il Reddito di Cittadinanza non c’è ma è quasi certo che il suo “erede” l’Assegno di Inclusione, sarà inserito nella “lista nera”. I titolari della Carta di Inclusione posso dimenticarsi di poter avere anche la Carta Spesa.
Inps in proposito ha già annunciato che saranno attivati severi controlli, che invece l’anno scorso non sono stati realizzati. Anche se la gestione “politica” dell’ente era sempre la stessa (Governo di centro-destra). Ma questa volta non si scherza. Alla guida dell’INPS c’è l’avvocato Gabriele Fava che ha già promesso fuochi e fiamme. In particolare saranno verificate tutte quelle situazioni di incompatibilità (es. con Carta di Inclusione) o la presenza effettiva dei requisiti (residenza, ISEE, numero membri).
“Rispetto allo scorso anno – ha dichiarato in una nota stampa – Inps farà controlli ex ante sulla platea dei beneficiari e sulle procedure”. Insomma prima ci sarà la graduatoria e la distribuzione delle Carte e poi arriveranno i controlli. In caso di accertata assenza dei requisiti Inps provvederà al recupero dell’indebito.