Assegno di Inclusione, cosa fare entro il 20 giugno per avere la ricarica di luglio

Tra i percettori dell’Assegno di Inclusione qualcuno rischia di non ricevere la ricarica di luglio. Si tratta di coloro hanno il sussidio sospeso perché non si sono presentati al primo colloquio con gli assistenti sociali.

Recarsi presso i servizi sociali quando convocati è obbligatorio per i richiedenti l’Assegno di Inclusione. Solo così, infatti, potrà essere svolta un’analisi per indagare i bisogni del nucleo familiare. Tuttavia c’è una scadenza entro la quale presentarsi. Se questa non viene rispettata, la ricarica verrà sospesa. INPS concede però una seconda chance, che va colta entro il prossimo 20 giugno.

Vediamo meglio di che si tratta.

Percettori AdI a colloquio con gli assistenti sociali

L’Assegno di Inclusione spetta ai cittadini appartenenti a famiglie con un ISEE entro i 9.360 in cui risiedono soggetti disabili, minorenni, over 60 o in condizione di svantaggio. Insieme al Supporto Formazione e Lavoro ha sostituito il Reddito di Cittadinanza.

Tutti i componenti della famiglia hanno l’obbligo di presentarsi al primo appuntamento presso i servizi sociali, durante il quale gli operatori svolgeranno un’analisi multidisciplinare dei bisogni del nucleo ed effettueranno la presa in carico.

Per presentarsi ai servizi sociali, le famiglie hanno 120 giorni di tempo dalla data di avvio della trasmissione ai Comuni delle domande accolte. Il primo slot di domande è stato inviato il 26 gennaio, pertanto la prima scadenza era quella del 24 maggio. Chi ha fatto domanda di AdI tra prima del 26 gennaio, quindi, doveva recarsi ai servizi sociali prima del 24 maggio. I nuclei che non hanno rispettato tale scadenza sono incappati nella sospensione delle ricariche.

Per fortuna però INPS dà a queste famiglie l’opportunità di rimediare, concedendo loro una seconda possibilità.

Assegno di Inclusione, cosa fare entro il 20 giugno

La sospensione dell’Assegno di Inclusione non ha lo stesso valore di una revoca, quindi non è per sempre. Una volta che il nucleo familiare richiedente l’AdI si sarà recato presso i servizi sociali, infatti, la pratica verrà sbloccata e i pagamenti riprenderanno.

Indicazioni specifiche sono contenute nel messaggio INPS n. 2132 del 5 giugno. INPS ricorda che immediatamente dopo l’avvenuto primo appuntamento o presentazione del nucleo familiare, gli operatori dei servizi sociali avranno cura di registrare prontamente nella piattaforma GEPI l’evento positivo per sbloccare la sospensione, se già intervenuta.

Le registrazioni che perverranno entro il giorno 20 del mese saranno rielaborate in tempo utile per le relative disposizioni mensili di pagamento. Ciò significa che chi effettuerà il primo colloquio con gli assistenti sociali entro il 20 giugno prossimo riuscirà a far sbloccare la propria pratica in tempo per avere la ricarica di luglio, più l’arretrato di giugno non pagato.

Altrimenti, quelle che verranno inserite successivamente alla suddetta data, saranno rielaborate per i pagamenti del mese successivo e i beneficiari recupereranno la o le mensilità spettanti e non percepite, come arretrato.