Difficilmente i bancari delle banche di credito cooperativo (BCC) riusciranno ad avere entro luglio gli aumenti auspicati. Nonostante i molti incontri, infatti, Federcasse sembra non condividere appieno le proposte dei sindacati e un accordo, dunque, appare ancora lontano.
Tra maggio e inizio giugno i sindacati che stanno negoziando il rinnovo del CCNL del Credito Cooperativo si sono incontrati svariate volte con le delegazioni di Federcasse e dei Gruppi bancari per discutere delle clausole da inserire nel nuovo contratto. Clausole di tipo economico (si parla di 435 euro di aumento sui minimi retributivi), ma non solo.
I sindacati dei bancari infatti chiedono risposte e migliorie anche in merito ad altri temi cardinali, quali:
Per quanto riguarda la riduzione dell’orario di lavoro, la richiesta è che si passi da 37 ore e mezzo settimanali a 37 ore: la stessa riduzione concessa ai bancari con contratto sottoscritto da ABI. L’auspicio, dunque, è che i dipendenti delle BCC possano avere lo stesso trattamento.
Purtroppo però se a maggio veleggiava un cauto ottimismo e sembrava che entro l’estate si potesse giungere a un accordo, adesso si teme che la trattativa possa arenarsi e, di conseguenza, che gli aumenti possano slittare.
L’ultimo incontro (il sesto) tra le Segreterie Nazionali delle Organizzazioni Sindacali del settore e la Delegazione di Federcasse e dei Gruppi c’è stato il 13 giugno.
Purtroppo nulla di fatto: secondo quanto scrive FISAC-CGIL nel comunicato stampa unitario del 14 giugno, infatti, «La prima risposta di Federcasse alle modifiche proposte dalle Organizzazioni Sindacali è apparsa ancora lontana da una piena condivisione con qualche residuale avvicinamento e molte, a nostro avviso immotivate, distanze».
Entrambe le parti, comunque, hanno ribadito di voler concludere il negoziato in maniera rapida e positiva. Per questo motivo sono già stati fissati altri tre incontri per il 25, il 27 e il 28 giugno. Pare quindi plausibile che luglio si trasformi in un mese transitorio: difficile che i bancari possano avere gli aumenti già dal mese prossimo. Dovranno poi essere quantificati gli arretrati su cui puntano fortemente i sindacati per mettere gli stipendi dei bancari del credito cooperativo con le altre banche.