È approdato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo della Carta Dedicata a te 2024. Proprio come l’anno scorso, la misura intende aiutare le famiglie in difficoltà economica negli acquisti di generi di prima necessità.
Grazie ai 500 euro caricati sopra (nel 2023 erano nemmeno 460 euro), chi la avrà comprare beni alimentari a un prezzo scontato del 15%, fare rifornimento di carburante o, in alternativa, abbonarsi ai mezzi pubblici. I beneficiari saranno 1.330.000: è questo, infatti, il numero di carte che è possibile assegnare. Si tratta di 30 mila carte in più rispetto all’anno passato.
La platea degli aventi diritto alla Carta Spesa Dedicata a te è composta da famiglie:
Sono esclusi, quindi, i beneficiari di Assegno di Inclusione, Carta Acquisti, NASpI, DIS-COLL, ecc., ma anche i single, le coppie o le famiglie numerose il cui ISEE però supera i 15 mila euro.
Non serve farne domanda: la Carta sarà assegnata in automatico una volta che i Comuni avranno consolidato le liste dei beneficiari predisposte dall’INPS e sarà operativa da settembre.
Il Ministero dell’Agricoltura ha provveduto all’assegnazione delle Carte Spesa tra i Comuni. In totale, come detto, sono 1.330.000 Carte, spartite per ogni Comune in base alla popolazione residente e alla differenza tra il reddito medio dei cittadini del comune e il reddito medio nazionale.
Ecco la classifica dei 10 Comuni che beneficeranno del maggior numero di Carte:
Comuni | Num. di carte assegnate | |
1. | Napoli | 32.698 |
2. | Roma | 31.058 |
3. | Palermo | 21.346 |
4. | Milano | 15.313 |
5. | Catania | 12.271 |
6. | Torino | 9.553 |
7. | Giugliano in Campania (NA) | 7.010 |
8. | Messina | 6.757 |
9. | Genova | 6.327 |
10. | Taranto | 5.677 |
Rispetto all’anno scorso c’è una sola new entry: si tratta di Taranto, che nel 2023 non rientrava nella top 10. Al suo posto c’era il comune di Reggio Calabria, che quest’anno si ferma a 5.592 carte assegnate (e si piazza dunque all’undicesima posizione). Seguono Andria, con 5.037 carte da spartire, e Foggia, con 4.849.
Le carte da spartire sono meno rispetto agli aventi diritto. Ciò significa che qualcuno rimarrà escluso, pur rispettando tutti i requisiti. Proprio come l’anno scorso, le carte verranno assegnate secondo i criteri (che si indicano in ordine di priorità decrescente) contenuti all’art. 4, comma 1, del decreto del 4 giugno, ossia: