La scelta delle aziende di assorbire gli aumenti salariali di giugno, previsti per i lavoratori metalmeccanici, su voci economiche già in erogazione sul cedolino, finirà direttamente sul tavolo di trattativa per il rinnovo del CCNL scaduto il 30 giugno 2024.
Lo annunciano Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, in un comunicato stampa firmato dal Coordinamento nazionale dove viene denunciata la situazione verificatasi presso Nuovo Pignone.
La storica azienda fiorentina – nota in tutta Italia per realizzare i lampioni della pubblica illuminazione presenti in molti centri storici – si sarebbe “macchiata” di una scelta non condivisa: assorbire gli aumenti previsti con l’accordo di giugno.
I 137,52 euro al livello C2, previsti da giugno in base alla clausola di garanzia che prevede l’adeguamento dei minimi all’IPCA, sono stati abbattuti. Conseguenza: i lavoratori non hanno goduto appieno della tutela contro il rialzo inflazionistico.
Questi i nuovi minimi retributivi in vigore per l’industria metalmeccanica:
Secondo quanto scrive il sindacato durante un incontro le rappresentanze dei lavoratori hanno contestato la scelta aziendale di “assorbire gli aumenti contrattuali ad personam”.
La decisione viene considerata “non condivisibile, in quanto come avvenuto in altri Gruppi aziendali, l’Azienda poteva procedere al non riassorbimento”. I sindacati quindi si dichiarano sorpresi di questa scelta che va a ridurre le aspettative salariali dei dipendenti.
Si sottolinea inoltre che si tratta di una “scelta libera dell’azienda”. Evidentemente in linea con quanto previsto del CCNL che prevede l’opzione dell’assorbimento tranne che nell’accordo individuale tra le parti non sia stata prevista una espressa clausola di non assorbibilità.
Questo il titolo del comunicato sul sito Fiom:
Il caso di Nuovo Pignone non è l’unico caso visto sù e giù per la Penisola. Sono molte altre le situazioni in cui i lavoratori si ritrovano una busta paga con amare sorprese, come rilevato da TuttoLavoro24.it dalle numerose e-mail inviate alla nostra Redazione.
Di queste situazioni i sindacati ne sono a conoscenza. Ecco perchè hanno annunciato che il problema sarà portato “al tavolo del rinnovo nazionale tutt’ora in corso, dove il capitolo riassorbimenti è sicuramente centrale”.
“A settembre, – conclude il comunicato – con la scadenza del semestre di moratoria sugli scioperi CCNL, FIM-FIOM e UILM si prendono già da ora l’impegno di assemblea e informativa sul tema in questione, che per noi resta centrale e da risolvere”.