Ci sarà tempo fino a giugno 2026 per ampliare l’organico della scuola con i 70 mila nuovi assunti. È quanto emerge dall’interrogazione parlamentare del 3 luglio al Ministro dell’Istruzione Valditara.
Il PNRR ha fissato come scadenza per le assunzioni dicembre 2024. Tuttavia, grazie a una nuova pianificazione concordata con la Commissione Europea, le procedure concorsuali per garantire le 70 mila assunzioni verranno svolte in un maggior lasso di tempo.
Le 70 mila nuove immissioni ci saranno, ma non tutte entro dicembre 2024. Il nuovo piano assunzioni della scuola prevede infatti la suddivisione in 3 step, dilatati nel tempo con più procedure concorsuali. Li ha illustrati lo stesso Ministro Valditara, nel corso dell’interrogazione parlamentare:
“Non si può negare che la priorità attuale imposta dal PNRR resti quella di conseguire il target delle 70.000 assunzioni con le nuove modalità introdotte dal Piano medesimo, seppur in virtù della nuova pianificazione che abbiamo concordato con la Commissione europea, cioè attraverso più procedure concorsuali in un maggior lasso di tempo, fino a giugno 2026, con tre diversi target: 20.000 docenti entro dicembre 2024, 20.000 docenti entro settembre 2025 e 30.000 docenti entro giugno 2026“.
Solo in 20 mila dunque saranno assunti nelle scuole entro quest’anno. Altri 20 mila dovranno attendere settembre 2025. Gli ultimi 30 mila, infine, saranno immessi in ruolo solo a giugno 2026. In ogni caso, assicura il ministro, i numeri del PNRR saranno rispettati.
“Quanto agli aspetti applicativi e relativi all’ordine delle assunzioni – conclude il ministro rispondendo all’interrogazione della deputata Tenerini (Forza Italia) – questi saranno definiti in un decreto ministeriale che disciplinerà le assunzioni a tempo indeterminato, previa adozione della delibera da parte del Consiglio dei Ministri. Sul punto, rassicuro che la relativa procedura autorizzatoria è attualmente all’esame del MEF“.
Durante il question time il Ministro ha infine ribadito con forza l’impegno assunto dal Governo per tutelare gli studenti con disabilità.
La procedura speciale che ha permesso l’immissione in ruolo di 18 mila docenti in prima fascia delle GPS su posto di sostegno ha garantito una copertura pari al 74,1% dei posti, a fronte del 53,2% dell’anno precedente. Vista la sua efficacia, ha precisato il ministro, “la stessa procedura sarà utilizzata anche per il prossimo anno scolastico sui posti che non verranno coperti dai concorsi in atto“.
Inoltre, per assicurare la continuità didattica i nuovi docenti saranno soggetti al vincolo dei tre anni di servizio.