A settembre arriverà una nuova Carta Spesa Dedicata a te, la seconda da quando la misura è in vigore. I requisiti per averla sono gli stessi dell’anno passato, così come i paletti che ne limitano l’accesso.
La platea dei beneficiari è composta da 1.330.000 famiglie, 30 mila in più rispetto al 2023. Si tratta di nuclei di almeno 3 persone e con un ISEE fino a 15 mila euro. Ma non basta. Perché percepire particolari sussidi può fare in modo che non si abbia diritto alla Carta Spesa. Vediamo quali sono e, in dettaglio, se ci rientra anche il Supporto Formazione e Lavoro.
Per capire chi sono i beneficiari della misura occorre consultare il decreto attuativo della Carta Spesa Dedicata a te 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 giugno.
Esattamente come l’anno scorso, ne hanno diritto le famiglie composte da almeno 3 componenti il cui ISEE non supera i 15 mila euro. Per accedervi non va presentata la domanda, ma saranno INPS e i comuni a stilare una lista dei beneficiari tra gli aventi diritto.
Naturalmente, l’elenco dovrà tenere conto del numero di carte a disposizione per ogni comune (che comunque è limitato) e dei requisiti delle famiglie. Non solo l’ISEE e il numero dei componenti. La Carta Spesa Dedicata a te, infatti, non spetta ai nuclei familiari che alla data di entrata in vigore del decreto (24 giugno) includano percettori di:
Non spetta, inoltre, ai nuclei familiari nei quali almeno un componente risulti percettore di:
Nessun accenno specifico viene fatto per i titolari del Supporto Formazione e Lavoro. Cosa devono aspettarsi dunque tali cittadini? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Il Supporto Formazione e Lavoro è il sussidio che insieme all’Assegno di Inclusione ha sostituito il Reddito di Cittadinanza. Ha un valore pari a 350 euro al mese e spetta ai cittadini tra i 18 e i 59 anni con un ISEE entro i 6 mila euro che decidono di intraprendere un percorso di politica attiva del lavoro.
Come detto, la Carta Dedicata a te viene assegnata in automatico alle famiglie composte da almeno 3 persone che rispettano i requisiti suddetti (non a tutte, visto che le carte sono limitate: verrà seguito l’ordine di priorità stabilito dall’art. 4, comma 1, del suddetto decreto). Tra i membri del nucleo potrebbe quindi esserci anche un percettore del SFL. Come si comporta INPS in questi casi? La famiglia dove vive un beneficiario del SFL è automaticamente esclusa dalla platea degli aventi diritto alla Carta Spesa?
Tutto sta nel capire come INPS interpreti la dicitura “qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà che preveda l’erogazione di un sussidio economico (di livello nazionale, regionale o comunale)“.
Il Decreto Lavoro 2023, che lo ha istituito, definisce il Supporto Formazione e Lavoro come una “misura di attivazione al lavoro, mediante la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro comunque denominate.”
È vero che il SFL non è esplicitamente elencato tra i sussidi incompatibili con la Carta Spesa, tuttavia prevede l’erogazione di un sussidio economico (350 euro al mese). Pertanto, potrebbe rientrare nella voce più generica di “qualsivoglia altra misura” e quindi escludere i suoi beneficiari dagli aventi diritto alla Carta Spesa.