Non ci saranno ferie per i lavoratori metalmeccanici del Gruppo Stellantis impegnati nelle officine di Mirafiori (TO). La multinazionale che ha rilevato gli stabilimenti ex Fiat, che già da mesi ha rallentato la produzione, ha deciso di chiudere con 20 giorni di anticipo rispetto alla consueta chiusura estiva, ma questa volta per mettere tutti in cassa integrazione.
Non è una soluzione ‘ordinaria’ quella adottata dalla dirigenza aziendale. Chiudere proprio a ridosso delle ferie evidenza il periodo negativo che sta vivendo il colosso dell’Automotive. Se non si è optati per mandare tutti in ferie è perché evidentemente non si punta ad una ripresa della produzione da subito, già a partire dall’autunno. E questo all’Head Quarter olandese l’Ad Carlos Tavares & C. lo sanno bene.
I segnali di una lunga agonia ci sono tutti. Non solo la Cassa integrazione estesa a tutti nel reparto Carrozzerie – punto centrale delle produzione – dal 15 luglio al 25 agosto. Ma anche il monte ferie non smaltito e lasciato fruire ai lavoratori.
Il tutto si aggiunge a tre passaggi precedenti:
L’agonia di Mirafiori continua, alla faccia degli incentivi descritti come l’antidoto agli stop-and-go alla produzione e alle esultanze immotivate del ministro Adolfo Urso. La storica fabbrica torinese in mano a Stellantis chiuderà con 20 giorni di anticipo rispetto alla consueta fermata estiva. Dopo essere già stato deserto durante tutto il mese di maggio, il reparto Carrozzerie – cuore della produzione – terrà gli impianti fermi dal 15 luglio al 25 agosto. In sostanza, gli operai smetteranno di lavorare una ventina di giorni prima rispetto al consueto “arrivederci” del 4 agosto, quando lo stabilimento chiude i battenti per ferie.
Le 500 elettriche d’altronde non hanno il mercato che si immaginava. “Colpa del mercato europeo che si è contratto”, fanno sapere da Stellantis, che parla di una riduzione della domanda del 37% rispetto ai primi 5 mesi 2023.
Se la manodopera di Mirafiori ‘piange’, quella di Pomigliano “sorride”. E’ notizia di appena 4 giorni fa che il mercato europeo ha fatto rialzare gli ordini per la Fiat Panda Hybrid offerta a partire da 9.950 euro grazie al sistema di finanziamento garantito da Stellantis Financial Services e agli incentivi statali.
La nuova Panda top di gamma è infatti prodotta a Pomigliano d’Arco già a partire dal 2011 e gli ordinativi in aumento trasmettono segnali positivi ai lavoratori campani.