Manca solo la firma al rinnovo di contratto dei bancari del credito cooperativo. Dopo una trattativa lunga mesi, iniziata a marzo, nella notte tra l’8 e il 9 luglio sembra che finalmente le parti siano giunte a un accordo.
Da un lato la delegazione di Federcasse, dall’altro i sindacati Fabi, First, Fisac, Uilca e Ugl Credito. I rallentamenti dell’ultimo periodo erano dovuti dei tentennamenti di Federcasse, poco convinta dell’aspetto economico: 435 euro di aumento più 1.200 euro di arretrati. Adesso pare essersi convinta.
Il rinnovo riguarda circa 36.500 dipendenti delle 220 Banche di Credito Cooperativo, delle Capogruppo, delle società e degli Enti di sistema, il cui contratto era scaduto il 31 dicembre 2022.
L’accordo è arrivato proprio qualche ora fa, nel corso del decimo incontro in 4 mesi. Su alcuni punti si era già trovata l’intesa:
Mancava però da definire l’aspetto economico. Le parti sociali chiedevano 435 euro di aumento salariale medio mensile lordo, ossia il 15% della paga di livello attuale e che riconosce l’inflazione. La stessa somma, tra l’altro, riconosciuta lo scorso novembre ai colleghi dipendenti delle banche secondo l’accordo Abi-sindacati. Prevista, inoltre, l’erogazione una tantum di 1.200 euro di arretrati.
Dopo l’ok di Federcasse è stato stilato un calendario di suddivisione degli accrediti.
I 435 euro dunque arriveranno, ma non subito. Nella busta paga di agosto, quindi a settembre, verranno pagati i primi 300 euro. Gli altri verranno suddivisi tra gennaio 2025 e gennaio 2026, come fa sapere Fabi nel comunicato stampa che fa seguito all’accordo:
Gli arretrati di 1.200 euro, invece, arrivano subito.
Ecco quindi come cambia lo stipendio dei bancari delle BCC dopo il rinnovo del contratto collettivo nazionale:
Trovata l’intesa anche per la riduzione dell’orario di lavoro settimanale di mezz’ora, a parità di retribuzione, a decorrere dal 1° luglio 2025.
Questo nuovo contratto durerà fino al 31 dicembre 2025. Al termine dell’incontro, il segretario nazionale Fabi Luca Bertinotti ha espresso soddisfazione ed entusiasmo sia riguardo la parte economica che quella normativa.