Recuperare le spese sostenute dalle famiglie per i centri estivi dei figli è possibile ed è una soluzione molto gradita alle famiglie, che spendono fino a più di 120 euro a settimana dopo la chiusura delle Scuole. Il problema economico è molto sentito perchè influisce direttamente sul bilancio familiare e non è raro che le famiglie si indebitino per poter avere la liquidità necessaria per saldare le rette.
Il rimborso quindi è un buon aiuto, anche se giunge a distanza di settimane o di mesi dall’esborso materiale.
Ma vediamo quali sono i principali canali per avere il Bonus e, se sono tra loro, cumulabili.
Tra l’offerta dei Bonus quelli più sostanziosi sono solitamente regionali, ma dipende dalle scelte delle singole Amministrazioni e dalle risorse stanziate. Ad esempio in Emilia Romagna è possibile inviare la richiesta entro il 15 luglio 2024 e lo stanziamento supera i 7 milioni di euro.
Per accedere a questa misura occorre mettere in conto che può essere stabilita una soglia ISEE. Nel caso dell’Emilia Romagna è fissata a 24.000 euro. Per conoscere gli Avvisi è consigliabile monitorare i siti web di comune e regioni.
Gli enti bilaterali dell’Artigianato, Commercio, Turismo, Edilizia, sono in prima fila quando si tratta dell’erogazione di questi contributi. Anche qui la scelta dipende dalle deliberazioni del singolo ente, che va a vantaggio dei lavoratori iscritti. Ricordiamo però che l’iscrizione è effettuata dall’azienda datore di lavoro e che, per espressa previsione del CCNL, è nella maggior parte dei casi obbligatoria (salvo il versamento in una quota retributiva extra al lavoratore).
Esempi di enti bilaterali che erogano il rimborso delle spese sono:
L’aspetto interessante dei Bonus erogati dagli enti bilaterali è che possono essere cumulati con quelli percepiti dagli enti pubblici, come il caso di contributi erogati a tale scopo da Regione e/o Comuni.
Pertanto – tornando al caso dell’Emilia Romagna – se una famiglia di un dipendente artigianato ha sostenuto una spesa di 500 euro può ottenere un contributo da 300 euro dalla Regione e da 160 euro dall’EBER, per un totale di 460 euro.
Anche i figli dei dipendenti pubblici hanno diritto ad una forma di rimborso dedicato. Fino al 26 giugno 2024 era possibile fare domanda a Inps per avere fino a 400 euro complessivi. La misura era aperta solo per le famiglie con ISEE fino a 15.000 euro.