Molte famiglie che in questi giorni visualizza la lavorazione dell’Assegno Unico nota che l’importo del mese di luglio – competenza giugno – è più basso rispetto a quello dei mesi precedenti. Gli accrediti in programma per i giorni 17-18-19 luglio non porteranno, per tutti, gli importi attesi.
Cerchiamo di capire i motivi analizzando il caso più comune.
Controllando il Fascicolo previdenziale del Cittadino, accessibile dal sito Inps attraverso SPID, CNS, CIE, è possibile controllare la propria posizione riguardo alle prestazioni previdenziali. Lo stesso vale per l’Assegno Unico.
Questa è la situazione riscontrata da molte famiglie, che fino a giugno hanno ricevuto importi più alti, nel caso di specie 467 euro mensili. Mentre a luglio hanno in accredito l’importo di 378,40 euro.
Le ragioni della riduzione dell’importo possono essere diverse e spiegate con casistiche tipo, differenti da famiglia a famiglia.
Il caso qui in esame è un classico esempio di applicazione di un conguaglio a debito al nucleo percettore. La regola Inps è che gli importi dovuti all’ente previdenziale vengono recuperati gradualmente, mese per mese, con una decurtazione che “non supera il 20% del totale della rata mensile spettante in pagamento”.
In questo caso la riduzione applicata è di un importo che si aggira intorno al 19% della rata ‘piena’, erogata nel mese precedente.
Il debito della famiglia beneficiaria verso Inps può derivare da importi indebitamente percepiti in passato, che da un certo momento in poi l’ente va a recuperare. L’esempio classico è la presenza di un figlio che ha compiuto 21 anni di età e perde il diritto alla sua quota.
Ad ogni modo è sempre utile verificare sul sito Inps l’importo corretto utilizzando il simulatore: clicca qui.