Le Amministrazioni hanno l’obbligo di accertarsi della fruizione delle ferie maturate e/o residue da parte di dipendenti pubblici. Anche inviando specifiche comunicazioni volte a favorire la loro programmazione.
E’ questa l’indicazione data da ARAN nei mesi scorsi agli uffici amministrativi centrali dei vari comparti pubblici, a seguito del recente pronunciamento dalla Corte UE 18.01.2024 con la causa del C-218/22, punti da 48 a 50.
Le ferie sono un diritto costituzionale irrinunciabile, pertanto l’Amministrazione pubblica non ha solo lo scopo di garantirle ma di “vigilare” sulla sua completa fruizione.
Non un monito ma una sorta di raccomandazione a non lasciare accantonate ferie residue (e non solo), di smaltirle, compatibilmente con le esigenze degli uffici e dei servizi pubblici da garantire.
Pertanto, in via ufficiale, ufficiosa, o talvolta “per le vie brevi”, gli statali sono stati invitati a programmare le ferie seguendo un decalogo fondamentale.
Le regole fissate da ARAN sono 4:
Vale la pena sottolineare come, in linea con la normativa europea e nazionale, l’ARAN abbia affermato che in tutti i casi il lavoratore deve godere di un periodo continuativo di ferie di almeno due settimane.