Stanno per cambiare le regole stabilite dal CCNL Industria Metalmeccanica con riguardo alla cd. malattia o infortunio non sul lavoro. L’attuale testo contrattuale prevede un periodo di comporto – periodo che da diritto alla conservazione del posto – e un trattamento economico integrativo all’Indennità Inps.
Due tutele che garantiscono la posizione dei lavoratori che devono assentarsi per il verificarsi di eventi morbosi durante il rapporto di lavoro.
L’attuale testo contrattuale, aggiornato nel 2021, prevede che in caso di interruzione del servizio dovuta a malattia o infortunio non sul lavoro, il lavoratore non in prova ha diritto alla conservazione del posto per un periodo, definito comporto breve, di:
Il comporto lungo è possibile a queste condizioni:
Il comporto lungo è possibile solo in presenza di queste situazioni:
La novità che potrebbe interessare le ‘tute blu’, ed intervenire nella fase del rinnovo del CCNL, scaduto il 30 giugno 2024, è il prolungamento del periodo di comporto in alcune fattispecie particolari.
Secondo quanto scrive il sindacato Fim-Cisl all’indomani dell’incontro sindacale con Federmeccanica e Assistal, le rappresentanze delle aziende avrebbero offerto “sulle malattie gravi, un’apertura nel trovare forme di maggiori tutele per i lavoratori affetti da gravi patologie che vada nella direzione di maggiori solidarietà”.
L’ipotesi più accreditata è che venga previsto uno specifico comporto, più lungo di quello attuale, per i lavoratori che siano affetti da gravi patologie invalidanti e per i lavoratori disabili iscritti alle liste di cui alla legge 68/1999. Su quest’ultimo aspetto c’è anche una recente sentenza della Corte di Cassazione, che merita di essere menzionata (la n. 11731 del 2024), secondo cui deve considerarsi discriminatorio il comportamento di un datore di lavoro non offre una tutela maggiore ai lavoratori disabili in caso di malattia.