La cassa integrazione a cui i lavoratori di alcuni degli stabilimenti italiani del Gruppo Stellantis hanno dovuto far ricorso a seguito di un calo di produzione sembra aver dato qualche frutto.
La sospensione delle attività ha messo fretta al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il quale apre alla possibilità di una chiusura di un accordo tra governo e Stellantis in tempi rapidi.
Il gruppo Stellantis ha promesso al Governo italiano che sarebbe riuscito a riportare in Italia la produzione di 1 milione di veicoli l’anno. Ma per adesso la produzione è calata del 35,9% rispetto al 2023, numeri che non sembrano destinati a risalire. Secondo le stime, infatti, la produzione complessiva nel 2024 si attesterà intorno alle 500.000 unità, ampiamente al di sotto delle stimate 751.000 unità del 2023.
Un tale calo di produzione non poteva non comportare il ricorso alla cassa integrazione, come hanno fatto gli stabilimenti di Mirafiori (TO) e di Pomigliano d’Arco (NA). Finanche la riduzione dei turni di lavoro, come quello di Cassino (FR) e quello di Melfi (PZ), e delle ferie collettive, e da ultimo anche Mirafiori.
Il Governo non può fare finta di niente: perché se i lavoratori metalmeccanici dell’Automotive vanno a riposo forzato, dovranno fare lo stesso anche le migliaia di piccole aziende dell’indotto. Da quelle della componentistica fino a quelle della logistica, passando per i servizi.
Un accordo tra il Governo e Stellantis si fa sempre più necessario per rilanciare la produzione, ormai rallentata come testimonia l’ampio ricorso alle ferie collettive, alla cassa integrazione e alla riduzione dei turni lavorativi negli stabilimenti italiani.
Dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, giungono parole ottimistiche: «Ci stiamo chiarendo in maniera esemplare su ogni aspetto della questione, ma penso che l’obiettivo sia raggiungibile».
L’accordo dovrebbe arrivare in tempi rapidi. Come scrive la Repubblica di mercoledì 31 luglio, «già durante il tavolo auto convocato la prossima settimana, il 7 agosto, si potrebbe delineare il canovaccio di un’intesa per arrivare a riportare in Italia la produzione a 1 milione di veicoli l’anno».