NASpI, ad agosto INPS accredita tre mensilità [IMMAGINE]

Una parte dei beneficiari della NASpI ad agosto riceverà un bonifico con importo molto più alto del solito.

In queste ore INPS sta pubblicando le date di accredito dell’indennità di disoccupazione sui Fascicoli Previdenziali dei percettori. Insieme alla data compare anche l’importo dell’indennità. E qualcuno si è accorto che il suo valore è nettamente più alto.

Come si calcola l’importo

La NASpI è l’indennità di disoccupazione che spetta a chi ha perso il lavoro involontariamente. La riconosce INPS mensilmente, previa domanda. Ad agosto arriva l’accredito relativo al mese di luglio: com’è prassi, infatti, la NASpI viene liquidata il mese successivo a quello a cui fa riferimento.

L’importo non è lo stesso per tutti, ma di mese in mese non subisce variazioni consistenti. L’indennità è commisurata alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni (comprensiva degli elementi continuativi e non continuativi e delle mensilità aggiuntive), divisa per il totale delle settimane di contribuzione (indipendentemente dalla verifica del minimale) e moltiplicata per il coefficiente numerico 4,33.

L’unica cosa che fa variare l’importo mensile della NASpI è il décalage, una decurtazione del 3% ogni mese a partire dal primo giorno del sesto mese di fruizione. La riduzione scatta dall’ottavo mese se il beneficiario ha compiuto 55 anni alla data di presentazione della domanda.

NASpI più alta in questi casi

Tuttavia, ad agosto una parte dei beneficiari riceverà un aumento della NASpI notevole. Lo conferma la disposizione di pagamento apparsa sull’app INPS di alcuni percettori nei giorni scorsi:

In questo caso l’importo in pagamento l’8 agosto supera i 1.600 euro. Tuttavia, non si tratta di un aumento strutturale, né di un vero e proprio aumento. L’importo della NASpI in pagamento ad agosto è più alto perché copre tre mensilità:

  • maggio;
  • giugno;
  • luglio.

INPS paga più mensilità insieme perché deve rimettersi in pari e pagare alcune mensilità che in passato non sono state erogate. Naturalmente, tali “incrementi” interesseranno solo i beneficiari che hanno diritto a rate arretrate.