Scuola, in arrivo Aumenti da 260€ + 6.000€ di Arretrati: ecco per chi

Grazie alla firma posta sul rinnovo del Ccnl dell’Area dirigenziale Istruzione e ricerca 2019-2021, i presidi di scuole e università godranno di aumenti medi pari a 260 euro mensili. La sottoscrizione è arrivata in data 7 agosto nella nuova sede di Roma dell’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.

Interessati dal rinnovo circa 6.500 tra dirigenti di scuola, università, Afam e della ricerca.

Aumenti Scuola per Presidi e dirigenti: tutte le somme

La firma del rinnovo del contratto è arrivata con 3 anni di ritardo, ma alla fine è arrivata. I dirigenti e i presidi di scuole e università godranno di aumenti medi del 3,78%. L’incremento medio mensile, come detto, sarà di circa 260 euro.

L’Anp, l’associazione nazionale dei presidi, entra nel dettaglio: lo stipendio tabellare aumenta da 45.260,73 euro a 47.015,73 e la parte fissa della retribuzione di posizione aumenta da 12.565,11 a 13.345,11.

I dirigenti in servizio dal primo settembre del 2019 a oggi riceveranno quindi arretrati per 10.270,35 euro lordi, corrispondenti a circa 6.000 euro netti, calcolati per il periodo da gennaio 2019 a agosto 2024. Tali arretrati, che compensano appunto il ritardo della sottoscrizione del contratto, dovrebbero arrivare nei prossimi mesi.

Il contratto apporta migliorie anche per quanto riguarda:

  • lo smart-working, che verrà concesso per conciliare lavoro e famiglia;
  • alcune forme di congedo particolari, come quello per i genitori e per le donne vittime di violenza;
  • la tutela nei confronti del personale affetto da gravi patologie;
  • i trasferimenti: con la mobilità interregionale i dirigenti scolastici potranno passare, nel limite del 60% dei posti disponibili annualmente, nei ruoli della regione richiesta.

Introdotta, infine, anche la figura del mentore, un dirigente o professionista esperto chiamato ad affiancare il personale neo-assunto durante i primi mesi di servizio.

L’opinione dei sindacati

Il nuovo contratto trova il consenso sia dell’Aran che dei sindacati.

«Il contratto firmato oggi – spiega il presidente Aran, Antonio Naddeoribadisce il percorso di valorizzazione dei risultati raggiunti dai dirigenti, ponendo l’accento sulla graduazione della retribuzione accessoria. Questo contratto è l’ultimo della tornata contrattuale 2019-2021: un contratto importante per le diverse categorie rappresentate e che segna un deciso passo avanti verso la perequazione retributiva dei dirigenti scolastici nei confronti delle altre dirigenze. Ora possiamo concentrarci definitivamente sulla tornata contrattuale 2022-2024 e cercare di chiudere i rinnovi contrattuali, consci delle difficoltà che ci sono, ma fiduciosi che si possano portare a termine entro la fine dell’anno».

«Oltre all’aspetto economico, relativo all’aumento – ha spiegato Rosa Cirillo, responsabile nazionale Uil Scuola Dirigenti Scolastici – sono stati fatti passi in avanti nel telelavoro, sul fronte disciplinare e sulle assenze per malattia. Siamo soddisfatti, i dirigenti scolastici rappresentano una componente fondamentale della comunità educante».