Il 9 agosto moltissimi ombrelloni resteranno chiusi e le spiagge non saranno preparate fin dal primo mattino. I gestori degli stabilimenti balneari, infatti, hanno confermato lo sciopero per protestare contro «l’ignavia del Governo» che da mesi non interviene per risolvere il problema delle concessioni in scadenza a fine 2024.
Sono queste le parole che si leggono sulla locandina che molti gestori hanno deciso di distribuire tra i bagnanti nei giorni precedenti alla mobilitazione.
Nella mattina di venerdì 9 agosto sarà inutile recarsi all’ombrellone prima delle 9:30. I gestori degli stabilimenti, infatti, hanno proclamato due ore di sciopero, con conseguente avvio ritardato dei servizi: gli ombrelloni non apriranno alle 7:30, bensì alle 9:30.
«Potremmo incrociare le braccia», spiegano, ma «al momento manifestiamo il nostro disagio ritardando l’apertura». A scioperare saranno in particolare gli imprenditori balneari del Sindacato italiano balneari (Sib, aderente a Fipe-Confcommercio), e della Federazione italiana imprese balneari (Fiba). I quali si sono anche adoperati per distribuire la seguente locandina ai bagnanti, proprio per avvertirli dei disagi in programma il secondo venerdì di agosto:
Come scrivono gli imprenditori balneari, la protesta nasce per salvaguardare la balneazione attrezzata, che rischia di essere mortificata dall’assenza di un provvedimento legislativo chiarificatore. Inoltre sono molte le migliorie apportate dagli imprenditori negli anni di concessione, come bar, bagni, piscine, ecc. e il rischio è che lo Stato le acquisisca senza riconoscere alcun indennizzo, vanificando quindi sforzi e sacrifici.
«Sono 2 anni che aspettiamo delle risposte dal governo che ci aveva promesso un intervento, ma ora ci sentiamo sedotti e abbandonati; tutti vogliono delle certezze, noi, i Comuni, le Regioni, ma nel frattempo le gare stanno per partire. E allora alla premier Meloni chiediamo: ci dica cosa dobbiamo fare» spiega Antonio Capacchione, presidente Sib e uno dei promotori della protesta.
In attesa di aggiornamenti, infatti, molti Comuni stanno già preparando le gare per affidare le spiagge a partire dal 2025.
Lo sciopero del 9 agosto comunque non coinvolgerà il servizio di salvamento: i bagnini, infatti, saranno garantiti fin dal primo mattino.
E non in tutte le spiagge d’Italia sarà protesta. Assobalneari, infatti, si è detta contraria alla mobilitazione. Gli stabilimenti dei suoi associati saranno dunque aperte fin dalle 7:30.
«Capisco lo spirito dell’iniziativa – dice Fabrizio Licordari presidente di Assobalneari -, ma la presidente del Consiglio Meloni è perfettamente consapevole di quale sia la situazione ed ho la certezza che il governo sta lavorando per tenere fede all’impegno preso in campagna elettorale […] noi non vogliamo gravare su chi ci sceglie per le sue vacanze: se gli stabilimenti sono pieni significa che le persone continuano a preferire le nostre spiagge».
Intanto però è già stata proclama un’altra giornata di sciopero per lunedì 19 agosto, stavolta di 4 ore.