TFR Docenti e ATA non pagato a luglio: arriverà ad agosto?

Il personale docente e ATA della scuola il cui contratto è scaduto il 30 giugno attendeva a luglio l’accredito del TFR, ossia il trattamento di fine rapporto. Purtroppo però non sempre il pagamento arriva puntuale, anzi. In passato è successo che il TFR arrivasse anche anni dopo la sua maturazione.

Vediamo quindi quando aspettarsi l’erogazione del TFR non pagato a luglio.

INPS quando paga il TFR a docenti e ATA?

Innanzitutto va specificato che i docenti e il personale Ata che svolgono le supplenze durante l’anno scolastico ricevono il Trattamento di fine rapporto non dalla scuola, ma dall’INPS. E i tempi di erogazione dell’ente previdenziale, si sa, non sempre sono dei più celeri.

Il pagamento del TFR dovrebbe essere erogato dall’INPS entro il 3° mese dalla cessazione del contratto. Vale a dire che se il contratto individuale di lavoro è terminato il 30 giugno 2024, il pagamento deve essere effettuato entro il 30 settembre 2024.

Non sempre però l’Istituto riesce a rispettare queste tempistiche.

La predisposizione dei dati da trasmettere all’INPS è a carico di NoiPA che predispone invii massivi ma può succedere che qualche nominativo “salti” per cui è necessario che il dipendente monitori la posizione del TFS nell’area personale NoiPA.

Monitorare il TFR

L’anno scorso i pagamenti del TFR nei confronti del personale scuola con contratto scaduto a giugno sono iniziati a fine agosto. Sono poi andati avanti anche a settembre, ottobre e novembre, e facevano riferimento ad annualità arretrate. Ben al di là quindi della scadenza dei 3 mesi dalla cessazione del contratto che in teoria INPS dovrebbe rispettare.

I motivi ufficiali del ritardo non sono noti, tuttavia si ipotizza che la problematica sia sorta in seguito all’applicazione economica del Contratto Collettivo di Lavoro del Comparto Scuola. NoiPA ha quindi dovuto rielaborare le singole posizioni di tutto il personale precario di ben 4 anni scolastici e questo ha inevitabilmente provocato ritardi.

Quest’anno ritardi di questo tipo non dovrebbero esserci, pertanto l’auspicio è che tra agosto e settembre l’Istituto Previdenziale riesca a emettere tutti gli accrediti del TFR non corrisposti a luglio. Per essere sempre aggiornati è bene monitorare il TFR dal portale dell’INPS.