Sta facendo discutere in queste ore il tweet su X (ex Twitter) del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara in cui si vanta dei sostanziosi aumenti di stipendio per il personale scolastico. M
Secondo l’esponente leghista con il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca sottoscritto nel novembre 2022, immediatamente dopo il suo insediamento, i dipendenti della scuola, e quelli pubblici più in generale, avrebbero scalato le classifiche OCSE.
Ecco il post del Ministro dell’Istruzione:
Nelle ultime ore sono usciti i dati OCSE sulla crescita dei redditi delle famiglie italiane. Il reddito di ogni famiglia sarebbe aumentato dello 0,9% nel primo trimestre 2024, rispetto ad un +0,3% del quarto trimestre 2023.
Si parla di un aumento del 3,4%, probabilmente impercettibile per tutte le categorie di lavoratori, che però non ha impedito che gli esponenti del Governo si prendessero il merito. Si parla davvero di pochi spicci, 50 euro al mese su una retribuzione media di 1.500 euro, al lordo di contributi e tasse. Di cui almeno 2/3 eroso dal rialzo dei prezzi.
Il Ministro Valditara è uno di questo. Ma anche la Ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone non ha mancato di dire la sua: “l’Italia cresce e lo fa attraverso il lavoro. I dati OCSE confermano la bonta delle scelte di questo governo”.
Ma la verità sugli stipendi è un’altra. E a dircela è sempre l’OCSE attraverso il Report JP Salary Outlook.
Dei 34 Paesi analizzati l’Italia è al 21esimo posto per il valore della retribuzione lorda annua media con 44.893 euro. Ultimi sono Grecia e Messico con 16.600 euro.
Inoltre continuano a rimanere forti divaricazioni tra donna e uomo e tra nord e sud dello Stivale, che arrivano fino a 3.700 euro.