Prosegue la cassa integrazione per i lavoratori del gruppo Stellantis, di rientro dalle ferie. Nulla è cambiato da giugno-luglio. Cioè da quando il calo produttivo si è accentuato in tutti gli stabilimenti italiani, da Mirafiori a Melfi, fino a Pomigliano d’Arco.
Alla riduzione dei turni di lavoro, si è aggiunta la cassa integrazione che ‘sommate’ alle ferie, dicono come il calo degli investimenti porti la produzione italiana ben lontana dall’obiettivo di 1 milione di automobili da raggiungere nel 2030.
Già il primo semestre 2024 aveva evidenziato un calo rispetto all’analogo periodo del 2023. Ora la situazione si fa più complicata, anche per l’assenza di un dialogo costruttivo tra il Governo italiano e i vertici di Stellantis.
La fotografia delle ‘ripresa’ dopo le Ferie per i lavoratori metalmeccanici di Stellantis è questa:
Se i lavoratori Stellantis, circa 30.000 in tutta Italia, “piangono”, di certo non ridono i lavoratori dipendenti delle aziende dell’indotto. Specie chi si occupa di componentistica, logistica e altri servizi.
Le piccole aziende artigiane e cooperative, dislocate in tutta Italia, proseguiranno la cassa integrazione nelle prossime settimane. Con il rischio – più alto per le piccolissime imprese – di arrivare all’esaurimento delle settimane di Cig, poichè per legge hanno diritto ad un periodo ridotto (26 settimane).