Quota 41 contributiva è la nuova battaglia della Lega. Il partito di Salvini propone il superamento della legge Fornero incentivano l’uscita con 41 anni di servizio.
Con la proposta della Lega, verrebbe abolita la parte retributiva del calcolo della pensione verrebbero abolite:
resterebbe invece in vigore la Quota C, cioè la parte contributiva della pensione.
La pensione, pertanto sarebbe calcolata con il solo sistema di calcolo contributivo, così come accade per l’opzione donna.
E’ facile individuare i soggetti che ci rimetteranno con questa operazione:
Possiamo ipotizzare una perdita tra il 15 e il 30% dell’importo netto della pensione.
Le pensioni erogate, mancanti della parte retributiva sarebbero erogate subito ma solo con il calcolo contributivo: ma ne vale la pena?
Una donna lavoratrice matura il diritto con 41 anni e 10 mesi. Rinunciare quindi anche al 30% dell’assegno pensionistico in cambio di un anno di lavoro in più potrebbe non essere conveniente.
Lo stesso vale per i lavoratori di sesso maschile che maturano l’assegno pensionistico a 42 anni e 10 mesi.
Contraria all’introduzione è Elsa Fornero che, in un articolo su “la Stampa” ha sostenuto che “il governo non tiene conto della demografia e delle risorse che lo stesso esecutivo ha sottratto a Scuola e Sanità.”
Sulla stessa linea è l’ex presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, per il quale è necessario, prima di introdurre quota 41, a dare la precedenza ai lavori usuranti