Scendono del 44,79% le visite fiscali di controllo effettuate dai medici Inps nei confronti dei lavoratori pubblici in malattia o a casa per un infortunio. Una flessione davvero notevole se si considera che nel settore privato la riduzione non arriva neppure al 20%.
I dati tendenziali sono quelli ufficiali comunicati proprio dall’ente previdenziale e riguardano gli accessi presso il domicilio dei lavoratori.
Nel primo semestre 2024 le visite fiscali, si legge, sono state 186.789 contro le 338.328 dello stesso periodo del 2023.
Questo si traduce in una forte riduzione del ‘rischio’ di essere controllati. A conti fatti ogni 1.000 certificati di malattia inviati le visite di controllo sono state appena 52. Chi si mette in malattia quindi, ha 1 possibilità su 20 di essere controllato in casa. Ma attenzione il dato è fluttuante. Basti pensare che nel secondo trimestre 2023 le visite erano 109 ogni 1.000 certificati inviati.
A trainare la riduzione del numero delle visite fiscali è l’abbassamento delle visite d’ufficio, quelle richieste direttamente da Inps, che segnano un -70,8%. Analoga compressione non si registra nel settore privato dove la decrescita della visite d’ufficio Inps è -13,1% e quelle attivate su richiesta datoriale -14,4%.
I motivi di questa riduzione dell’attività di controllo sui dipendenti pubblici non è spiegata nella nota Inps. Tuttavia potrebbe esserci un legame con le novità apportate agli orari delle fasce di reperibilità per gli Statali, da qualche mese allineate con il settore pubblico.
Con il Messaggio n. 4640 del 22 dicembre 2023, Inps ha ufficializzato di adeguarsi all’orientamento del TAR Lazio sulla parità di condizioni nelle visite fiscali.
Pertanto dall’inizio del 2024 gli orari di reperibilità in cui possono aversi le visite fiscali sono:
In passato per gli Statali la reperibilità riguardava tutta la settimana, comprese le festività.