Per comunicare l’avvenuta assegnazione della Carta Spesa Dedicata a te molti Comuni invieranno ai beneficiari prescelti una lettera a casa. Lettera che già di per sé quando arriva vuol dire che si avrà la carta e che contiene inoltre le informazioni per ritirarla. Ma andiamo per ordine.
Ad aver diritto alla Carta Dedicata a te, che quest’anno arriva a 500 euro, sono i cittadini residenti in Italia che:
Tuttavia, non è detto che tutti gli aventi diritto rientrino effettivamente tra i beneficiari della carta. Ogni Comune italiano, infatti, ha un numero limitato di carte da poter distribuire: in totale ci sono 1.330.000 carte da assegnare, quindi qualcuno rimarrà escluso, anche se rispetta a pieno i requisiti.
E non serve nemmeno fare la domanda: le carte, infatti, saranno assegnate in automatico dai Comuni ai beneficiari secondo le liste consolidate a partire dal 23 agosto 2024. Tuttavia, qualcosa che farà intuire di essere rientrati tra gli assegnatari della misura c’è, ed è la lettera che il Comune spedisce a casa.
Dal prossimo settembre partirà la distribuzione della Carta Dedicata a te. Questa non arriverà presso l’abitazione di coloro che sono rientrati nella graduatoria dei vincitori, ma dovranno essere gli stessi beneficiari ad andare a ritirarla agli uffici postali.
Le informazioni per il ritiro della carta presso Poste Italiane sono contenute nella lettera che i Comuni spediranno a coloro che risulteranno beneficiari. Non a tutti gli aventi diritto dunque, ma solo agli effettivi beneficiari.
L’anno scorso non tutti i Comuni optarono per questa formula: alcune amministrazioni, infatti, si limitarono a pubblicare l’elenco dei beneficiari (con elementi identificativi diversi dal nome e cognome) sulla propria pagina web.
Quest’anno però il Decreto Agricoltura ha stanziato 4 milioni di euro che saranno trasferiti direttamente dal Ministero dell’Agricoltura all’ANCI, associazione dei comuni, proprio per favorire l’attività di comunicazione diretta al nucleo familiare interessato. L’obiettivo è quello di evitare che i beneficiari che non controllano l’elenco online non vadano a ritirare la misura che spetta loro.