Le pensioni nel 2025 subiranno ancora un taglio all’adeguamento al costo della vita. E’ quanto scrive il quotidiano Corriere della Sera in edicola oggi.
Comunque andrà, i titolari di una pensione superiore a 4 volte il minimo, non avranno l’applicazione piena del meccanismo di indicizzazione. Allarme già lanciato dai sindacati in diversi comunicati stampa.
Difficile che si torni al sistema standard che prevede l’indicizzazione piena, del 100% per gli assegni superiori a quattro volte il minimo.
L’ipotesi più accreditata è che venga confermato anche per il 2025 il taglio drastico già visto con la Manovra di Bilancio 2024. Una rivalutazione parziale con l’applicazione del meccanismo del décalage: più si alza la pensione e più si riduce la rivalutazione.
Ecco cosa ha prodotto il meccanismo di perequazione con il dècalage a partire dal 1° gennaio 2024 ai trattamenti pensionistici:
Indicizzazione delle pensioni applicato dal 1° gennaio 2024 per fasce di assegno pensionistico:
FASCE TRATTAMENTI COMPLESSIVI | INDICE DI PEREQUAZIONE | AUMENTO | IMPORTI (in euro) | TRATTAMENTO DI GARANZIA (in euro) |
Fino a 4 volte il minimo | 100% | 5,4% | Fino a 2.271,76 | |
Oltre 4 e fino a cinque | 85% | 4,590% | Da 2.271,77 fino a 2.839,70 | |
Fascia di garanzia | Importo garantito | – | 2.394,44 | |
Oltre cinque e fino a sei | 53% | 2,862% | Da 2.839,71 fino a 3.407,64 | |
Fascia di garanzia | Importo garantito | – | 2.970,04 | |
Oltre sei e fino a otto | 47% | 2,538% | Da 3.407,65 fino a 4.543,52 | |
Fascia di garanzia | Importo garantito | 3.505,17 | ||
Oltre otto e fino a 10 | 37% | 1,998% | Da 4.543,53 fino a 5.679,40 | |
Fascia di garanzia | Importo garantito | 4.658,83 | ||
Oltre 10 volte | 22% | 1,188% | Da 5.679,41 | |
Fascia di garanzia | Importo garantito | 5.792,87 |
Ma anche volendo applicare la rivalutazione al 100% dell’inflazione, le previsioni per il 2025 sono molto basse. Si stima un adeguamento dell’1,5%. L’adeguamento pieno lo prenderanno solo coloro che hanno un assegno fino a 4 volte il trattamento minimo Inps. Cioè fino a 2.271,76 euro secondo la rivalutazione decorrente dal 2024.