Oggi 4 settembre INPS prosegue con le operazioni di ricarica della Carta Dedicata a te per chi già la aveva, mentre le sedi locali continuano le lavorazioni NASpI. Novità anche riguardo l’Assegno Unico.
Continuano anche oggi 4 settembre le ricariche della Carta Dedicata a te per chi la possiede già dal 2023. Per i nuovi beneficiari, invece, la distribuzione delle carte partirà da lunedì 9 settembre, come annunciato dal MASAF e riportato poi anche dal TG1. Dal momento del ritiro, i beneficiari potranno iniziare a spendere i 500 euro nei punti vendita indicati.
I vecchi beneficiari sono membri appartenenti a famiglie di almeno 3 persone, con un ISEE fino a 15.000 euro e in cui nessuno percepisce altri sussidi statali (come NASpI, Assegno di Inclusione, Carta Acquisti, ecc.). I requisiti sono rimasti inalterati per quest’anno, ma non è detto che chi ha avuto la misura l’anno scorso l’abbia anche nel 2024: bisogna mantenere la posizione in graduatoria per averne diritto.
In totale sono 1.330.000 le carte che i Comuni italiani possono spartirsi tra loro. Qualche Comune, come quello di Roma, ha già pubblicato la lista definitiva dei beneficiari. Qualcun altro invece necessita di qualche altro giorno.
Anche le lavorazioni dell’indennità di disoccupazione NASpI proseguono senza sosta. In queste ore, sui Fascicoli Previdenziali dei percettori stanno comparendo anche le prime disposizioni di pagamento. La NASpI in pagamento a settembre fa riferimento al mese di agosto e spetta a chi ha perso il lavoro involontariamente. Ne hanno diritto per esempio i docenti il cui contratto è scaduto lo scorso 30 giugno.
Non tutte le sedi INPS procedono con le lavorazioni alla stessa velocità: quelle più oberate di lavoro potrebbero impiegare un po’ più di tempo per prendere in carico le pratiche NASpI e lavorarle. Infatti non è la sede centrale di Roma a gestire i pagamenti dell’indennità, ma sono le strutture INPS sparse sul territorio.
Ancora non è tempo per ricevere l’Assegno Unico di settembre. Bisognerà attendere la seconda metà del mese. In questi primi giorni del mese però INPS potrebbe disporre pagamenti arretrati, quindi relativi ai mesi passati e non erogati a tempo debito.
Chi attende quindi qualche mensilità passata farebbe bene a controllare il proprio Fascicolo Previdenziale.
Tutti hanno diritto all’Assegno Unico. L’unica condizione per averlo è avere almeno un figlio a carico fino a 21 anni. L’ISEE serve per stabilire l’importo mensile, ma non limita l’accesso alla prestazione. Anche se, tra le modifiche che il Governo ha in mente per il prossimo anno, ci sarebbe l’eventuale “penalizzazione” per chi ha un ISEE superiore a 45 mila euro: la soglia che ad oggi dà diritto all’importo minimo mensile. Non si sa ancora di che tipo, quindi è inutile allarmarsi.