Poliziotti in Pensione dopo i 62 anni: sindacati favorevoli (e contrari)

L’ipotesi di mettere uno stop al pensionamento automatico dei dipendenti pubblici divide il mondo sindacale della Polizia. Vediamo cosa può succedere ai lavoratori del comparto Difesa e Sicurezza, che oggi vanno in pensione a 60 anni.

In vista della Manovra di Bilancio per il 2025 il Governo sta valutando l’ipotesi di agevolare la permanenza in servizio per almeno altri due anni, su base volontaria, dei dipendenti pubblici che hanno maturato i requisiti pensionistici.

Favorevole SIULP: “su base volontaria”

La proposta ha visto subito la condivisione di SIULP, il sindacato più rappresentativo della polizia, che attraverso le parole del Segretario Generale Felice Romano, fa sapere che si tratta di una riforma “indispensabile”. E che l’idea va incontro a quanto già proposto da SIULP negli anni scorsi.

Entro il 2028, per colmare pensionamenti e carenze di organico, serviranno almeno 846.000 nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione. Ma non è solo questione di numeri, dice il sindacato, c’è anche “un’esigenza qualitativa”, che solo personale di esperienza può apportare.

I nuovi ingressi non avranno solo bisogno di titoli e formazione adeguata, ma anche di “una conoscenza del territorio e delle dinamiche criminali, che si possono acquisire solamente affiancandosi a chi, tale professionalità, l’ha acquisita sul campo grazie ad anni di lavoro”.

I poliziotti, inoltre, potrebbero rimanere in servizio anche per supportare altri settori della Pubblica Amministrazione.

Contrari Cgil e Silp Cgil: “problema pensioni basse”

Parlano invece di “follia” i sindacati Cgil e il sindacato di polizia Silp-Cgil e che in una nota bocciano la proposta di poliziotti e carabinieri geriatrici”.

E puntano il dito contro il governo Meloni che non interviene a sostegno del comparto Difesa e Sicurezza con investimenti adeguati, lasciando “le lavoratrici e i lavoratori in divisa senza contratto da quasi mille giorni, che non fa assunzioni straordinarie per compensare il turn over“.

In una nota Lara Ghiglione, segretaria confederale della Cgil e Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, scrivono che pensare di “affrontare i problemi della polizia e delle forze dell’ordine consentendo a chi veste una divisa di restare in servizio fino ai 62 anni è inaccettabile”.

I problemi veri sono altri: bisogna impedire che “ai giovani poliziotti di oggi di essere i nuovi poveri di domani, con pensioni decurtate anche del 40 per cento rispetto allo stipendio“.

Insomma per il sindacato di polizia di area Cgil non c’è compromesso. Ci opporremo in ogni modo necessario per difendere i diritti dei lavoratori del settore sicurezza”, dicono sottolineando che “non tollereremo alcun innalzamento dell’età pensionabile e continueremo a lottare per garantire un futuro dignitoso ai tantissimi poliziotti che, dopo una vita di servizio, hanno tutto il diritto di andare in pensione”.