Con la nuova proposta di riforma dell’Assegno di Inclusione i beneficiari potrebbero ricevere una ricarica più alta di quella attuale, a partire da un importo minimo di 700 euro. Ma vediamo i dettagli di quella che sembra essere più di un’ipotesi.
La Ministra del Lavoro Marina Calderone ha rivelato in un’intervista al Corriere della Sera, che è in corso una valutazione tecnica sull’innalzamento della soglia reddituale di accesso all’Assegno di Inclusione. Oggi ferma a 6.000 euro annui.
Oggi l’AdI spetta per chi ha un reddito non superiore a 6.000 euro annui e un ISEE fino a 9.360 euro. Sono necessari altri requisiti familiari: almeno un minore, un disabile, un over 60, oppure un soggetto svantaggiato.
Secondo le indiscrezioni di autorevoli fonti giornalistiche, come La Stampa, la soglia potrebbe essere portata a 8.500 euro annui di reddito. Questa modifica potrebbe portare due vantaggi:
Se la soglia massima del reddito venisse portata a 8.500 euro annui, la quota mensile minima per chi ha un reddito pari a 0 diventerebbe circa 700 euro. Per l’esattezza 708,33 euro. Ben 200 euro in più rispetto alla ricarica mensile attuale di un disoccupato, fermo a 500 euro.
I benefici andrebbero anche ai nuclei familiari compositi, con figli, disabili o over 60, grazie al meccanismo della scala di equivalenza che fa salire l’importo.