Aumento delle Pensioni minime, Manager contrari: “prima controllare i redditi”

Mentre il Governo si appresta a varare la Manovra di Bilancio per il 2025 che conterrà un adeguamento agli assegni pensionistici, arriva lo stop di Manageritalia. L’associazione dei dirigenti italiani si dice contraria all’aumento delle pensioni minime. Quelle che oggi viaggiano intorno a 600 euro.

Una presa di posizioni poco comprensibile, anche perchè si parla di un aumento di poche decine di euro. Da 614 a 650 euro, è l’ipotesi.

“Controlli sui Redditi”

“Manageritalia è favorevole a supportare chi ha veramente bisogno”, si legge in un comunicato. Ma solo a condizione che i pensionati vengano sottoposti “ad un controllo efficace della reale capacità reddituale e patrimoniale”.

“Così facendo – continua la nota – , avremmo finalmente un sistema giusto che permetterebbe di aiutare di più i veri poveri, che sono purtroppo tanti, e non anche chi risulta povero solo per l’Inps e il Fisco. A fronte di questo dovrebbe anche cessare l’ingiusta e incostituzionale sospensione dell’indicizzazione delle pensioni oltre cinque volte il minimo di chi ha sempre pagato tutto quanto oggi riceve“.

Dunque secondo l’associazione di rappresentanza ci sarebbero dei pensionati al minimo che in realtà avendo altri redditi, non dovrebbero godere del beneficio che il Governo intende attuare. Mentre ci sono i pensionati che hanno sempre pagato tutto (fisco e contributi) che da anni vengono sistematicamente esclusi dalla rivalutazione piena. Chiaro il riferimento a coloro che godono di un assegno pari ad almeno 4 volte il minimo (2.271,77 euro nel 2024) sottoposti ogni anno al taglio della rivalutazione a partire dall’85%.