“Assegno di Inclusione, troppi ritardi”. La prima tiratina d’orecchie del Ministero…

La presa in carico dei beneficiari dell’Assegno di Inclusione da parte dei Servizi sociali è in ritardo. A distanza di 9 mesi dall’avvio del nuovo strumento di sostegno al reddito arriva la prima tiratina di orecchie da parte del Ministero del Lavoro agli Ambiti territoriali.

Forti ritardi tra luglio e agosto 2024

I numeri degli ultimi due mesi, luglio e agosto, dicono che c’è stato un forte rallentamento delle attività che consentono l’avvio dei percorsi di accompagnamento all’inclusione sociale e attivazione lavorativa.

La situazione è questa e i numeri sono impietosi:

  • a luglio solo il 33% delle famiglie ha svolto l’analisti preliminare;
  • ad agosto il 50% (i numeri sono saliti nonostante le chiusure per ferie).

Dal documento non emergono i dati relativi ai mesi precedenti. Il dubbio è che siano ben peggiori.

Da qui il monito a cambiare ritmo di marcia e procedere con maggiore speditezza. “Si rappresenta – scrive il Ministero – la necessità di procedere con urgenza con l’avvio delle attività di presa in carico, al fine di rispettare le tempistiche prevista dalla norma”.

Il documento del Ministero del Lavoro

Ecco cosa scrive il Ministero del Lavoro nella nota n. 15390, pubblicata il 12 settembre 2024: 

Da una analisi dei dati relativi all’avvio del processo di presa in carico dei beneficiari coinvolti, presentati anche nell’ambito dell’ultima sessione di formazione di luglio 2024 e contenuti nel documento di lavoro condiviso con i territori partecipanti, rispetto allo standard previsto dai Protocolli d’Intesa, questo appare fortemente in ritardo, con un completamento dell’Analisi Preliminare per solo il 33% dei nuclei beneficiari inclusi nel progetto di valutazione fino a Luglio 2024 e circa il 50% ad Agosto. Al fine di monitorare l’esperimento controllato a livello locale, si ricorda che i beneficiari sono visualizzabili in piattaforma GePI tramite apposite etichette e filtri e che questi sono selezionati da INPS a partire da tutti i Comuni afferenti all’Ambito Territoriale Sociale. È pertanto importante monitorare i casi e informare e coinvolgere gli assistenti sociali appartenenti ai diversi Comuni dell’ATS. Si ricorda altresì l’importanza di tracciare tutti i passaggi della presa in carico sulla piattaforma GePI“.