“Una Maserati a condizioni dedicate”, cioè scontata per gli operai, compresi quelli in cassa integrazione. E’ l’iniziativa della direzione generale di Stellantis che in questi giorni sta accendendo la polemica sindacale e politica.
Un gesto di attenzione si potrebbe dire. Sta di fatto che viene interpretato come l’ennesimo “schiaffo ai lavoratori in difficoltà”. Di fatto una “provocazione”. Da parte di un’azienda – fondata anche dall’ex gruppo Fiat – che in 25 anni è passata da impiegare 112.224 lavoratori italiani a 42.700. E proprio mentre le nozze tra Italia e Stellantis stanno via via per terminare arriva la indelicata mossa dei vertici di Maserati Business 2 Employees Team: offrire una Maserati da 86.000 euro (minimo) ai lavoratori. Compresi i lavoratori di Mirafiori (Torino) in cassa integrazione da mesi, senza vedere la via d’uscita.
“Caro collega“, esordisce la lettera inviata a tutti, “siamo lieti di annunciarti che dal mese di settembre avrai la possibilità di acquistare una nuova vettura Maserati a condizioni dedicate a te, ai tuoi familiari e ai tuoi amici. La nostra straordinaria gamma ti aspetta! Potrai scegliere tra i modelli Grecale, GranTurismo GranCabrio e configurarli come preferisci direttamente sul sito maserati.it, a eccezione di personalizzazioni Fuoriserie”.
Sententosi accusata di aver preso in giro i propri dipendenti con una proposta “irrifiutabile”, i vertici di Maserati hanno chiarito la vicenda con un comunicato.
”Constatiamo con sconcerto che ancora una volta un’iniziativa interna è stata riportata all’attenzione dei media da fonti evidentemente vicine all’azienda con l’obiettivo di continuare ad alimentare un sentimento di ostilità nei confronti del nostro gruppo”, sottolineano con rammarico.
E poi il chiarimento che svela come sono andate realmente le cose:
”Sono stati gli stessi dipendenti Maserati a chiedere sconti speciali per amici o parenti che si erano rivolti a loro per una vettura; l’iniziativa è stata poi estesa all’interna del gruppo”.