I precari delle scuola e della PA che sostengono di aver subito un abuso nell’utilizzo dei contratti a termine da parte dell’Amministrazione scolastica, potranno rivolgersi ad un giudice ed ottenere così un risarcimento fino a 24 mensilità.
Lo prevede il Decreto Legge n. 131/2024 che modifica l’articolo 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 217 del 16 settembre 2024.
Il provvedimento è stato approvato durante la seduta del Consiglio dei Ministri tenutasi il 4 settembre 2024, con l’obiettivo di adeguare la normativa italiana alle norme del diritto europeo in materia di indennizzo in caso di abuso di contratti di lavoro a tempo determinato.
Si chiude così la vicenda della procedura di infrazione contro l’Italia avviata dalla Commissione europea nel 2019 in tema di abuso della successione dei contratti di lavoro a termine. In particolare nella pubblica amministrazione dove si fa uso ricorrente di questi contratti per assumere Docenti e ATA.
A stabilire l’entità del risarcimento dovrà essere un giudice a conclusione di una vertenza giudiziaria. Per tutelare i proprio interessi, i precari dovranno quindi valutare se fare ricorso al Tribunale.
Il nuovo testo dell’art. 36 del D.lgs. 165/2001 prevede che l’indennità sarà quantificata tra un minimo di 4 fino a 24 mensilità stipendiali, prendendo a base di computo la retribuzione su cui viene calcolato il trattamento di fine rapporto.
La misura massima di 24 mensilità sarà applicata per i casi in cui si ravviserà maggiore gravità nella violazione anche in rapporto al numero dei contratti a termine intervenuti tra le parti e la durata complessiva del rapporto.
Ecco il nuovo testo legislativo apparso in Gazzetta: