Bonus da 5.000 euro per i lavoratori specializzati costretti a trasferirsi per lavoro, nella prossima Legge di Bilancio ci sarà. Il Governo è quindi deciso a inserire una sorta di piano alloggi, venendo così incontro alle richieste di Confindustria, preoccupata dalla difficoltà di reperire manodopera specializzata. Argomento su cui è tornato ieri il Presidente degli Industriali Emanuele Orsini durante l’assemblea pubblica.
I lavoratori specializzati mancano. Quando si trovano, non è detto che siano disposti a trasferirsi nella provincia in cui l’impiego è offerto visti gli alti canoni di affitto, soprattutto nelle regioni del Nord Italia. Alcune imprese decidono di offrire una sorta di bonus per rimborsare le spese dell’affitto, ma non tutte ci riescono.
Se il lavoratore non può permettersi di pagare un affitto alto, questi è costretto a rinunciare all’impiego. E se l’azienda non può riconoscergli un rimborso, anche sottoforma di fringe benefit, anch’essa è costretta a rinunciare al lavoratore. Con la conseguenza che la rinuncia è duplice e il danno è per entrambi.
Da queste difficoltà oggettive nasce dunque la richiesta di Confindustria rivolta al Governo di inserire all’interno della prossima Manovra un piano casa (o piano alloggi) per incentivare i lavoratori ad accettare lavori anche lontani dalla propria residenza.
“Uno dei problemi che abbiamo nel nostro Paese riguarda il fatto che in 23 province del Nord c’è una forte richiesta di manodopera che non può essere soddisfatta perché non ci sono alloggi da dare ai lavoratori ad un prezzo sostenibile.” – ha sottolineato il Ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso durante il Forum di Cernobbio – “Per affrontare tutto questo stiamo discutendo con Confindustria e i tre ministeri interessati e pensiamo di mettere nella manovra economica una misura che abbiamo due prospettive: una strutturale, per la quale per andare a compimento ci vorranno 3-4 anni, ed una transitoria ed efficace subito per permettere alle imprese di assumere e consentire ai lavoratori di accettare, con un alloggio che si può sostenere da subito“.
Per adesso si parla di un’agevolazione fiscale per gli importi erogati dalle imprese ai lavoratori fino a un tetto massimo di 5.000 euro, a titolo di rimborso spese per il canone d’affitto. Con la possibilità che gli oneri fiscali siano azzerati, come già accade per i fringe benefit.
Stando alle ultime informazioni, la misura dovrebbe essere accessibile solo ai lavoratori che hanno un reddito annuo fino a 35.000 euro. La platea è la stessa che oggi beneficia del Bonus Meloni, la decontribuzione del 6-7% sul cedolino paga.