In queste ore INPS ha in serbo delle sorprese per gli ex percettori del Reddito di Cittadinanza. Una parte di loro infatti sta ricevendo degli accrediti proprio relativi al vecchio sussidio decaduto lo scorso dicembre. Vediamo di che si tratta.
Il Governo Meloni ha abolito il Reddito di Cittadinanza da gennaio 2024 e lo ha sostituito con l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro, anche se questi due sussidi non coprono l’intera platea degli ex percettori del RdC. In ogni caso, il fatto che il Reddito di Cittadinanza non esista più non vuol dire che INPS non abbia ancora dei pagamenti da liquidare. Sia riguardanti lo stesso sussidio, sia riguardanti le integrazioni dell’Assegno Unico per i figli a carico.
Da aprile 2019 (quando il RdC è entrato in vigore) a dicembre 2023, infatti, INPS non ha sempre pagato puntuale. A volte è successo che l’Istituto Previdenziale non abbia erogato per tempo alcune mensilità, ritardando le ricariche. A volte per motivi a lui stesso imputabili, altre volte per cause riconducibili al nucleo familiare percettore.
Pertanto, non è strano che INPS abbia ancora da saldare delle mensilità antecedenti a dicembre 2023, anche se nel frattempo il RdC è stato abolito. È proprio ciò che sta facendo in queste ore.
Nel primo pomeriggio di mercoledì 18 settembre INPS ha avviato i pagamenti arretrati dell’Assegno Unico integrato al Reddito di Cittadinanza. La conferma è arrivata direttamente dai beneficiari, che hanno ricevuto la notifica del movimento in accredito:
Il fatto che si tratti di arretrati dell’Assegno Unico su RdC lo si evince dalla quota pagata: si tratta di circa 115 euro, troppo pochi per essere una mensilità del Reddito di Cittadinanza. Tuttavia, una somma ragionevole per chi prendeva il RdC e aveva figli a carico. Ai vecchi percettori del sussidio, infatti, l’Assegno Unico non veniva pagato integralmente ma solo parzialmente, visto che già lo stesso importo pagato a titolo di RdC conteneva una quota per i figli.
Non solo: ai percettori del Reddito di Cittadinanza l’Assegno Unico veniva pagato sulla Carta RdC in automatico, quindi senza bisogno di presentare la domanda all’INPS. Oggi, invece, chi beneficia dell’Assegno di Inclusione non riceve la prestazione per i figli a carico sulla Carta AdI, ma sul proprio c/c (postale o bancario) previa richiesta dell’INPS.