Anche i lavoratori e le imprese avranno un posto nella Manovra Finanziaria del 2025. Il Governo sta infatti studiando quali possano essere i sostegni alle imprese e ai lavoratori da rinnovare e migliorare il prossimo anno.
Un ruolo di rilievo nella prossima Legge di Bilancio sarà occupato dai fringe benefit, ossia l’insieme di tutti quei “compensi in natura” che il datore di lavoro può concedere sotto forma di beni e servizi, e non in denaro, ai propri dipendenti. Ad oggi la soglia esentasse è diversa a seconda che il lavoratore abbia o meno figli a carico.
Infatti i fringe benefit non concorrono a formare il reddito entro il limite complessivo di:
Entro tali limiti quindi i benefici aggiuntivi concessi dal datore non sono soggetti a tassazione. Se tali soglie vengono superate, invece, il beneficio viene tassato interamente e concorre quindi alla formazione del reddito.
Il Governo Meloni starebbe pensando a una revisione dei fringe benefit. In particolare, dei limiti esentasse. L’idea è quella di rivedere il sistema dei fringe benefit, semplificandolo e uniformandolo per tutti i dipendenti.
Secondo quanto trapela da varie testate, l’intenzione sarebbe quella di stabilire un tetto unico. Nell’edizione in edicola lunedì 23 settembre, il Corriere della Sera scrive: «Un nuovo intervento dovrebbe arrivare anche sui fringe benefit che potrebbero essere esentasse per tutti i lavoratori, sia con figli che senza.»
Il limite esentasse di 2.000 euro potrebbe quindi essere esteso a tutti, anche ai dipendenti senza figli. Di contro, c’è anche il rischio che venga abbassato. Un compromesso, per esempio, potrebbe essere quello di fissare la soglia esentasse a 1.500 euro per tutti. Sia per i dipendenti con figli che per quelli senza figli. Ancora non ci sono certezze. La situazione si farà più chiara nelle prossime settimane.