A distanza di circa 10 mesi dall’approvazione della Manovra di Bilancio 2024 arriva lo sblocco di Quota 103. In questo modo tutti coloro che rientrano nei requisiti posti dalla legge potranno ottenere il pensionamento anticipato sommando età anagrafica 62 anni e anzianità contributiva 41 anni.
La novità è stata comunicata da Inps con messaggio 3204 del 13 settembre 2024. Il sistema informatico dell’ente previdenziale è ora in grado di verificare il diritto, la gestione del conto, il calcolo e la liquidazione della pensione anticipata flessibile.
Nel 2024 Quota 103 ha un funzionamento diverso rispetto al 2023. La pensione viene liquidata con il sistema di calcolo contributivo e ha un tetto mensile massimo fino a 67 anni di età. Si tratta di una restrizione voluta dal Governo per tenere in piedi il sistema previdenziale.
Al pensionato viene riconosciuto un assegno pensionistico per un valore lordo mensile massimo non superiore a quattro volte il trattamento minimo, vale a dire 2.394,44 euro mensili nel 2024. L’importo è soggetto a variazione con l’adeguamento delle pensioni minime. La restrizione opererà fino al 2027.
Particolare è la situazione di quei lavoratori che hanno maturato i requisiti nel 2023 e hanno presentato domanda nel 2024.
Il nuovo sistema dispone che la domanda del pensionando è improcedibile se non accetta di aderire al pensionamento con l’opzione per il sistema contributivo (il luogo del sistema misto). Insomma, requisiti vecchi ma calcolo nuovo dell’assegno.
In assenza di un’espressa volontà di accedere al nuovo calcolo col metodo contributivo, la domanda non potrà essere accolta.
La la pensione anticipata flessibile non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo fino al mese prima del compimento dell’età pensionabile, a eccezione dei redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui.