Carta Docente 500€: Insegnanti spaccati in 3 categorie

Da giorni di Docenti attendono l’accredito dell’importo relativo alla Carta Docente. Il sostegno per la formazione dei docenti introdotto dal Decreto per la Buona Scuola durante il Governo Renzi per una somma pari a 500 euro.

I soldi però ancora non si vedono e il messaggio che trovano i docenti, invita ad attendere ulteriormente. Peraltro sul Bonus, quest’anno pesa il possibile taglio di 75 euro. E’ quanto annunciato dal Ministero dell’Istruzione ai sindacati in un incontro di metà settembre. Su questo aspetto, tuttavia, manca ancora una comunicazione ufficiale.

Tra le varie incertezze, uno solo sembra essere il punto fermo: la platea dei insegnanti sarà divisa in tre.

A chi spetta

La Carta Docente spetta ‘di diritto’ ai docenti di ruolo. E’ sempre stato così, sin dalla sua prima istituzione. A seguire, dopo una serie di sentenze favorevoli, il Bonus è stato esteso anche ai docenti precari. Il diritto alla formazione non può essere alla base di discriminazioni tra soggetti che hanno la medesima professionalità, hanno da sempre detto i giudici.

E così il Decreto Infrazioni lo ha esteso, durante l’anno scolastico 2024-2025 anche agli insegnanti con supplenza al 31 agosto 2024. Escludendo i supplenti al 30 giugno 2024 e quelli saltuari e brevi.

Insegnanti spaccati in tre categorie

All’inizio dell’anno scolastico 2024-2025, atteso che è ancora incerto l’importo del Bonus e la data della sua corresponsione, la situazione si presenta come segue:

  • gli insegnanti di ruolo hanno diritto alla Carta Docente;
  • i supplenti annuali al 31 agosto 2025 potrebbero essere riammessi, considerato che sarebbe almeno “incoerente” per il Ministero avergli riconosciuto la Carta lo scorso anno e non rifinanziarla per quest’anno;
  • i supplenti al 30 giugno 2025 e tutti i precari che lavorano con sostituzioni brevi e saltuarie che continuano ad avere poche chances di essere inclusi. Per loro, al momento, l’unica strada che può portare all’estensione del Bonus è la via giudiziaria.