Aumenti sull’Assegno Unico di ottobre, da svariati giorni sul web stanno circolando notizie riguardo possibili incrementi della prestazione per i figli a carico. Tant’è che i beneficiari hanno iniziato a rivolgersi direttamente all’Istituto Previdenziale per capire quanto c’è di vero.
Vediamo cosa fa sapere l’INPS.
L’Assegno Unico è la prestazione che INPS riconosce a tutti coloro i quali abbiano figli a carico fino a 21 anni. Non ci sono limiti d’età se i figli a carico sono affetti da disabilità.
Per averlo occorre presentare domanda all’Istituto Previdenziale. Il quale, una volta accolta l’istanza, provvederà a emettere l’assegno mensilmente. L’importo non cambia di mese in mese, a meno che non ci siano delle variazioni all’interno del nucleo familiare.
Sono le caratteristiche della famiglia, infatti, i parametri che usa INPS per stabilire l’importo mensile dell’Assegno Unico: l’ISEE, l’età dei figli a carico, il numero dei componenti, la condizione occupazione dei genitori, ecc. Se uno di questi parametri varia, allora INPS ricalcola l’importo al quale il richiedente la prestazione ha diritto. Altrimenti no.
Per ulteriori delucidazioni in merito a questi fantomatici aumenti dell’Assegno Unico in arrivo da ottobre, molti utenti si sono rivolti direttamente all’INPS. Tramite social, l’Istituto ha fatto sapere questo:
Come scrive chiaramente l’INPS, non è previsto nessun aumento dal mese di ottobre. Al limite, gli unici aumenti che potrebbero arrivare sono quelli causati da variazioni (in negativo) dell’ISEE oppure dall’applicazione delle maggiorazioni.
Ma anche le maggiorazioni sono le stesse di sempre, a ottobre INPS non ne prevede delle nuove. Le maggiorazioni spettano, per esempio, quando la madre ha meno di 21 anni, se entrambi i genitori lavorano, oppure per la famiglie numerose.
Come TuttoLavoro24.it ha ripetuto in più di un’occasione, se tra il mese di settembre e quello di ottobre sono mutate le condizioni, la famiglia ha diritto alla maggiorazione. Ma se tra un mese e l’altro sono le medesime, la maggiorazione non spetta.