Pensioni minime sopra e sotto i 75 anni: aumenti “divisi” dal 2025

Dal 1° gennaio 2025 le pensioni minime non aumenteranno come tutte le altre. Il Governo si prepara ad offrire un aiutino a chi durante il 2024 ha preso un assegno solo di 614,77 euro. Si tratta degli over 75 che hanno beneficiato, tra il 2023 e il 2024 di un trattamento di miglior favore dovuto al più alto livello di fragilità della loro condizione.

L’annuncio TV parlava di 630 euro: ora smentito?

Secondo quanto si apprende da fonti di stampa vicine a Palazzo Chigi a partire dal prossimo anno l’assegno potrebbe salire ad almeno 621 euro. La notizia era già stata lancia proprio dalla Premier Giorgia Meloni in un’intervista TV agli inizi di settembre nella quale, però, parlava di 630 euro. Più realistico, secondo Uil Pensionati, un’elevazione dell’assegno a 625,83 euro.

Ad ogni modo la volontà politica sarebbe quella di portare l’incremento sopra all’1%, adeguamento dovuto all’inflazione. Su spinta di Forza Italia si starebbe ragionando su un’aliquota diversa. Più alta. Superiore al 100% dell’inflazione. Si era parlato di un adeguamento del 120%, per cui l’aliquota potrebbe essere dell’1,2%. In questo caso a conti fatti la soglia minima degli ultra 75 anni sarà di 622,14 euro.

Ad ogni modo parliamo in incrementi infinitesimali, impercettibili per le tasche dei pensionati.

E i pensionati che non hanno raggiunto di 75 anni?

I pensionati al minimo dal 1° gennaio 2024 godono di un assegno pari a 598,61 euro (che significa 7.781,93 euro all’anno). Per loro l’adeguamento continuerà ad essere al 100% dell’inflazione. La platea dei pensionati continuerà ad essere spaccata in due: tra chi avrà un adeguamento più basso e chi avrà uno maggiorato.