Nelle aziende metalmeccaniche sindacalizzate i salari dei lavoratori metalmeccanici sono più alti, in media del 18% rispetto alle realtà dove i sindacati non sono presenti. Lo afferma in una nota la Fiom-Cgil di Reggio Emilia.
Secondo il sindacato reggiano lo spartiacque è l’organico di 50 dipendenti.
La contrattazione aziendale si svolge, solitamente, nelle aziende che superano questa soglia e il costo del lavoro annuo è più alto. Si parla di 64 mila euro annue in media contro le 54 mila euro annue delle imprese non sindacalizzate, con meno di 50 dipendenti (l’analisi è su 331 imprese del territorio). In media di parla del 18% in più.
L’altro “beneficio” che porterebbe la contrattazione aziendale – sottolineano dal sindacato – è che è in grado di garantire “aumenti per tutti”. A differenza dei contesti aziendali dove gli aumenti sono negoziati individualmente con premi e aumenti ad personam.
La partita dei salari deve giocarsi soprattutto sul rinnovo del CCNL di Federmeccanica-Assistal scaduto il 30 giugno 2024: prossimo incontro 10 ottobre. Fim-Fiom-Uilm hanno chiesto un adeguamento salariale di 280 euro ma i lavoratori devono poter recuperare la perdita del potere d’acquisto registrata in questi anni.
Viene ricordato “come persino l’analisi congiunturale di Federmeccanica sul primo semestre 2024, presentata nelle settimane scorse dall’associazione degli industriali metalmeccanici di Confindustria, mostra che le retribuzione contrattuali da contratto nazionale sono cresciute del 14,6% dal gennaio 2022 al giugno 2024, mentre i prezzi al consumo nello stesso periodo sono aumentati del 19,5%”.
Si evidenza una perdita del potere d’acquisto del 5%. Quindi secondo Fiom Reggio Emilia oltre ai 250 euro mensili medi avuti dai metalmeccanici tra giugno 2023 e giugno 2024, gli Industriali dovranno mettere il 5% in più che “va recuperato con questo rinnovo contrattuale.