Carta Docente rinviata al 2025: migliaia di Insegnanti dovranno attendere

Non tutti i docenti potranno beneficiare del Bonus formazione da 500 euro, noto come Carta Docente, nel corso del 2024. Molti di loro dovranno attendere il 2025. Si tratta dei circa 400.000 supplenti con contratto annuale che ogni anno vengono assunti per rimpiazzare le cattedre nelle scuole italiane.

Un vero e proprio esercito che da anni continua ad essere a bocca asciutta. Nonostante, dopo una lunga e ampia serie di ricorsi giudiziari, i giudici abbiano più volte riconosciuto il parità di diritti tra chi è di ruolo e chi è con contratto a tempo determinato.

Mancano le risorse e la legge

Durante l’anno scolastico 2023-2024 la Carta Docente, per la prima volta, è arrivata anche nelle mani dei supplenti con contratto in scadenza al 31 agosto 2024. Un decisione politica, quella del Ministero dell’Istruzione, sospinta dalle sconfitte giudiziarie che hanno dato sempre ragione ai docenti.

Le risorse stanziate, però, erano limitate allo scorso anno scolastico.

Carta Docente ai Supplenti affidata alla Manovra 2025

Per i docenti supplenti annuali le erogazioni non potranno partire il prossimo 14 ottobre, come annunciato dal Ministero dell’Istruzione per i tempi indeterminati.

Per loro manca uno specifico stanziamento di risorse che va finanziato attraverso una legge dello Stato. Per l’anno scolastico 2024-2025 l’unica copertura è per i docenti di ruolo.

Le risorse per i Docenti esclusi potranno arrivare dalla prossima legge di Bilancio in approvazione entro la fine di dicembre 2024. Lo ha annunciato il Ministro Giuseppe Valditara ieri durante l’incontro con i sindacati della scuola.

Le poche parole espresse da Valditara non consentono di dire, sin da ora, se lo stanziamento riguarderà anche i supplenti con contratto al 30 giugno 2025 e i supplenti brevi. Tutto dipenderà dalla volontà politica del Ministero e dalle risorse disponibili, che dovranno essere messe in gioco non solo per la Carta Docente ma anche per gli aumenti stipendiali e i buoni pasto. Questi ultimi rientrati prepotentemente sul tavolo di trattativa grazie al documento di Flc-Cgil.