Una delle proposte avanzata da Federmeccanica e Assistal durante l’ultima riunione per il rinnovo del CCNL Industria Metalmeccanica riguarda la revisione del sistema di erogazione degli Scatti di Anzianità.
Oggi gli Scatti sono maturati ogni due anni e la loro erogazione è mensile, in busta paga. Lo Scatto rientra nella retribuzione globale di fatto e costituisce la base per l’applicazione di ogni istituto indiretto e differito, come straordinari, notturno, tredicesima, TFR.
Federmeccanica e Assistal, in un documento consegnato ai sindacati, divulgato in ESCLUSIVA anche ai giornali come TuttoLavoro24.it presenti alla conferenza stampa a seguire, propongono invece di bloccare l’erogazione mensile dello scatto maturato.
Al termine del biennio di maturazione, il nuovo Scatto, anziché essere erogato mensilmente, verrebbe erogato in un’unica soluzione. Creando una sorta di mini rendita che il lavoratore riceverebbe ogni due anni, con importi ragguardevoli che arrivano – in certi casi – anche a 6.000 euro.
Più dettagliatamente la proposta degli Industriali a Fim-Fiom-Uilm è di “passare dall’attuale sistema degli aumenti periodici di anzianità (APA) ad un nuovo elemento economico, denominato Elemento di Continuità professionale (ECP)”.
“A partire dal 1° gennaio 2026 con la maturazione del biennio, considerando mese e anno di assunzione, sarà anticipata al lavoratore, unitamente alla retribuzione del mese successivo, una somma pari al totale degli importi mensili che sarebbero erogati nel corso dei due anni successivi a titolo di APA”.
“Sarà prevista la possibilità di maturare al termine di un ulteriore biennio, un sesto biennio che determinerà per tutti i lavoratori e le lavoratrici un’erogazione aggiuntiva per il livello medio C3 pari a 520 euro lordi biennali”.
“Tali importi non saranno riassorbibili”, precisa il documento, allundendo al rischio di assorbibilità da parte delle aziende su altri elementi economici in erogazione.
Gli importi del nuovo Elemento di Continuità Professionale sono la somma degli scatti mensili per ogni biennio e livello di inquadramento. Gli importi vanno da un minimo di 512 euro per chi ha maturato il primo biennio al livello D1 ad un massimo di 6.049 euro per chi ha maturato un VI biennio al livello A1.
Davanti alla proposta di Federmeccanica e Assistal, Fim-Fiom-Uilm hanno reagito con freddezza e diffidenza. Almeno per il momento. Anche perchè – in parallelo – gli Industriali hanno parlato per la prima volta di un rinnovo senza aumenti salariali certi per i lavoratori.
Se è vero che essa garantirebbe una maggiore e immediata liquidità, ogni due anni, dall’altra presenta diversi punti deboli. Eccone alcuni.
Con lo stop all’erogazione mensile si abbasserebbe la retribuzione su cui vengono calcolati gli altri istituti. In questo modo lo stipendio netto disponibile verrebbe ridotto per i mesi che seguono la liquidazione dell’ECP.
In caso di cessazione anticipata del rapporto durante ciascun biennio, e dopo aver ricevuto l’ECP, il lavoratore dovrà restituire quanto liquidato in anticipo dal datore di lavoro. La proposta parla di “procedere agli opportuni conguagli”.
L’unico effetto che viene fatto salvo è ai fini del TFR.