Il Bonus Meloni non solo rientrerà nella prossima Legge di Bilancio, ma sembra destinato a rimanerci definitivamente.
La Manovra per il prossimo anno si sta piano piano delineando, soprattutto in vista della sua presentazione, prevista entro il 20 ottobre. E secondo quanto si apprende dalle voci in circolazione nelle ultime ore, per i lavoratori sembrano esserci buone notizie.
Il Bonus Meloni non assume la forma di un contributo aggiuntivo che arriva nella busta paga dei lavoratori, ma è una decontribuzione che fa aumentare lo stipendio.
Si tratta infatti di un abbattimento delle aliquote previdenziali del 7% per imponibili previdenziali inferiori a 1.923 euro mensili e del 6% nel caso di imponibili inferiori a 2.692 euro. Lo ha introdotto l’anno scorso l’attuale governo per fornire un aiuto economico ai lavoratori dipendenti con un reddito medio-basso.
Secondo le ultime indiscrezioni e come riporta anche il Corriere della Sera di martedì 15 ottobre, pare che il Bonus Meloni diventerà strutturale. Vediamo meglio.
Nella versione online, il Corriere della Sera scrive:
“Con la manovra per il 2025 diventeranno «strutturali», dice il governo, il taglio del cuneo sulle retribuzioni fino a 35 mila euro lordi e l’alleggerimento dell’Irpef con la riduzione delle aliquote da 4 a 3 partita nel 2024. Significa che i circa 100 euro netti in più in busta paga diventeranno permanenti.”
Tutti i lavoratori con un imponibile fiscale fino a 35.000 euro godranno quindi del taglio del cuneo fiscale (il Bonus Meloni, appunto) del 6% o del 7% per i redditi più bassi, anche il prossimo anno.
L’aumento, scrive il quotidiano milanese, è di circa 100 euro al mese, ma in realtà sappiamo che può arrivare fino a 161,52 euro. Lo ha dimostrato TuttoLavoro24.it, grazie al calcolatore realizzato dai tecnici.
L’attenzione dell’Esecutivo sarà rivolta in particolare a coloro che si trovano a cavallo dei 35.000 euro di imponibile fiscale. L’obiettivo, infatti, è quello di attenuare la differenza tra chi guadagna 34.999 euro e chi ne guadagna 35.001.