In arrivo la terza tranche di pagamenti dell’Assegno Unico per i figli a carico. In data 18 ottobre, infatti, INPS eroga la prestazione a coloro che non hanno subito variazioni di importo.
Ma non tutti i beneficiari dormono sonni tranquilli. Perché c’è anche chi ancora non ha avuto la disposizione di pagamento e che, di conseguenza, non legge la data di accredito.
La domanda per l’Assegno Unico può essere presentata in ogni momento e i pagamenti decorrono dal settimo mese di gravidanza. INPS riconosce la prestazione fino ai 21 anni di età del figlio per cui lo si richiede. Non ci sono limiti anagrafici, invece, in caso di figli affetti da disabilità.
Tutti i genitori, quindi, hanno diritto all’Assegno Unico. L’accredito è mensile e arriva nei giorni prestabiliti da INPS e Banca d’Italia e comunicati nel messaggio n. 2302 del 20 giugno. A ottobre, per esempio, le date utili alla riscossione dell’assegno sono il 16, il 17 e il 18.
INPS dà la precedenza agli importi confermati e solo dopo aver erogato questi passa a quelli che hanno subito delle variazioni. In questo modo riesce a prendersi del tempo per calcolare i nuovi importi. L’importo dell’Assegno Unico, infatti, è influenzato da vari fattori: il numero di figli a carico, la loro età, l’ISEE, la condizione occupazionale dei genitori, ecc. Per questo motivo, se una di queste caratteristiche cambia, cambia anche il valore dell’assegno.
Eppure, c’è chi non ha subito variazioni di importo e ancora non sa quando (e se) riceverà il pagamento. Che succede?
Dal governo arrivano buone notizie sull’Assegno Unico: dal 2025, infatti, l’Assegno Unico sarà escluso dal calcolo dell’ISEE. Non facendo più cumulo, farà abbassare l’ISEE e di conseguenza le famiglie avranno accesso a maggiori sussidi.
Meno buone, invece, quelle che arrivano da INPS. Sembra infatti che l’Istituto abbia qualche problema con l’erogazione dell’Assegno Unico. Perché come detto, se c’è chi ha già ricevuto la somma nei giorni scorsi o la riceverà nelle prossime ore, c’è anche chi non sa nemmeno quando la riceverà.
Una parte dei beneficiari, infatti, nonostante non abbia subito alcun tipo di variazione, non ha avuto la lavorazione. E anche controllando il Fascicolo Previdenziale tutti i giorni sembra che la data non compaia. Il fatto dipende da INPS, quindi non resta che aspettare. Anche se a questo punto, è facile che l’accredito slitti alla prossima settimana.