Per i docenti e ATA c’è un’emissione speciale che porta verso l’accredito di nuove partite stipendiali. Questa serve a NoiPA per far fronte a situazioni di emergenza o a problemi tecnici che possono impedire il pagamento delle retribuzioni in modo regolare.
E infatti, questa emissione coinvolge anche i lavoratori della scuola che sono entrati in servizio più tardi rispetto all’avvio dell’anno scolastico.
Ma tale emissione porta con sé anche degli svantaggi. Vediamo perché.
Con l’emissione di lunedì 14 ottobre NoiPA erogherà al personale scolastico, sia docente che ATA, le retribuzioni di settembre e ottobre.
Come accennato sopra, questa emissione riguarda in particolare coloro che hanno preso servizio più tardi rispetto all’avvio dell’anno scolastico o comunque tutti quei contratti che sono stati caricati più tardi alle Segreterie scolastiche.
Attenzione però, perché l’erogazione congiunta di settembre e ottobre comporta la perdita del diritto alla decontribuzione, facendo calare in maniera sostanziale lo stipendio netto anche di 200 euro
Ricevere insieme lo stipendio di ottobre con quello di settembre fa inevitabilmente aumentare l’importo in pagamento di docenti e ATA. Con un netto più alto però non viene applicata la decontribuzione, detto anche Bonus Meloni, introdotto con il Decreto Lavoro nel 2023 e confermato per tutto il 2024.
Il Bonus Meloni è una decontribuzione pari al 6 o al 7 per cento che viene applicata sulle mensilità che non superano i 2.692 euro di imponibile previdenziale. Laddove tale soglia venisse superata, il bonus non spetta.
Pertanto, riscuotere in un’unica soluzione entrambe le mensilità di settembre e ottobre può danneggiare il docente o il personale amministrativo, in quanto, nel caso di superamento dei 2.692 euro di imponibile previdenziale, il Bonus Meloni non viene riconosciuto. Non solo: non può nemmeno essere recuperato a conguaglio.